Il fatto che gli italiani non leggano molto per Gennaro Sangiuliano – che dei libri si auto definisce “quasi un fanatico” – “è quasi una pena” e una delle sue missioni al timone del ministero della Cultura è “riportare le persone alla lettura”, specialmente i giovanissimi. Ed è per questo – racconta al suo intervento al festival dell’Economia di Trento – che si dice convinto che la Fiera del Libro di Francoforte 2024, di cui il nostro Paese sarà ospite d’onore, sia “una grande occasione per l’Italia e io ne sono felicissimo”.
Sulle dimissioni del commissario straordinario Ricardo Franco Levi non ha dubbi: “Adesso ci guarderemo attorno, anche perché la nomina spetta al governo nella sua collegialità e troveremo una persona di alto profilo che possa organizzare una presenza che sia pluralista, democratica e capace di rappresentare tutte le esperienze della nostra editoria e della nostra letteratura”. Il ministro racconta alcune delle idee che sta cercando di concretizzare nella legge sul libro che sta mettendo a punto: in primis coinvolgere i potenziali lettori già dalla culla.
“Pensiamo – dice – di regalare un libro a ogni nuovo nato.
Adesso vedremo in che formula, dando con un buono, magari attraverso gli strumenti informatici, lo Spid e quant’altro, alle famiglie che potranno acquistare un libro per il loro nascituro e poi regalarglielo quando avrà l’età per poter leggere”. Sangiuliano spiega infatti che leggere “è un fatto di educazione e un ruolo fondamentale lo hanno le scuole ma anche le famiglie, dobbiamo riportare le persone alla lettura. Io non criminalizzo nulla, anche le piattaforme su cui si vedono le serie televisive hanno un loro ruolo, non possiamo fermare il progresso e avere un approccio luddista verso le cose nuove che ci arrivano. Il mondo va avanti, ma il valore che ti dà un libro non ha prezzo…”. “Anche adesso che devo lavorare molto di più – dice – mi sono imposto la disciplina di leggere almeno un libro al mese, anche a scapito della palestra che mi farebbe bene”.
Il ministro dice poi di essere convinto che il formato cartaceo non decadrà mai: “È un po’ quello che è successo alla radio, si diceva all’arrivo della televisione sarebbe scomparsa e invece è rimasta ed ha trovato una sua dignitosa dimensione.
Io penso che il formato cartaceo sopravviverà sempre, io lo preferisco dopo una giornata davanti al video…”.
L’altro obiettivo di Sangiuliano con la nuova legge è evitare lo spopolamento delle librerie dei centri storici. “C’è infatti – spiega – il tema degli affitti, è evidente che oggi si preferisce affittare a una griffe che può pagarti cifre sconsiderate invece che a chi deve tenere il conto di una libreria. Come lo faremo? Imponendo anche con un meccanismo risarcitorio ai Comuni, che molto spesso sono proprietari di locali storici nei centri urbani, o altri enti pubblici di dare preferenzialmente al libraio a equo canone la possibilità di affittare l’immobile”. E continua: “Altra misura che cercheremo di porre in essere è sul modello del progetto di qualche anno fa chiamato Impresa Donna che dava risorse a fondo perso a donne che volevano iniziare un’impresa. Noi vorremmo farlo con i librai e quindi dare un fondo a dei giovani under 35 per aprire una libreria (oggi ci sono anche corsi per librai che vanno molto bene, con molti giovani che hanno questa grande passione che io condivido in pieno) e in questo caso preferibilmente nelle periferie”.