BRUXELLES – “Non sono candidata” alla presidenza della Commissione – ha detto da Londra il capo del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde – il cui nome circola da giorni per la guida dell’esecutivo europeo. “Ho un lavoro assai importante e ho intenzione di finire il mio mandato”, ha aggiunto Lagarde a margine di una conferenza stampa.
Intanto continua sulla stampa inglese la campagna anti-Juncker. A occuparsi di lui è stato oggi il Guardian, secondo il quale il candidato del Ppe ala guida della Commissione, durante una riunione di partito a porte chiuse, ha dichiarato: “Non sarò costretto a mettermi in ginocchio davanti ai britannici”, perché “è sbagliato se cediamo loro” su questo punto. “Quel che mi dà fastidio è la campagna stampa collettiva britannica – ha detto Juncker – i tabloid hanno occupato casa mia, i fotografi molestano i miei vicini e chiedono loro di storie private di famiglia. Avreste fatto meglio ad essere pronti a molto più fango”.
Secondo il ‘Guardian’, Juncker avrebbe solo un “tiepido” sostegno del suo partito, e lui stesso ne è cosciente: “Se sapessi di avere dietro di me tutti i partiti del Ppe, i negoziati sarebbero molto più facili”. L’ex premier lussemburghese si è anche lamentato dei leader dei 28: “Con l’eccezione di due capi di governo, non ho sentito niente da parte di Van Rompuy o degli altri, e se non sono capaci di fare proposte io ho deciso di cercare di negoziare informalmente quello che potrebbe diventare un programma di lavoro per la Commissione”, cominciando le discussioni con i socialisti per poi estenderle ai verdi e ai liberali.
Nessun cambiamento sul fronte delle politiche di bilancio: “La crisi non è ancora finita, se ora diamo il segnale che andiamo in una direzione completamente diversa sarebbe quello sbagliato, le politiche di bilancio devono restare come sono”, ha affermato Juncker in tedesco aggiungendo poi in inglese – riferisce ancora il giornale britannico – “altrimenti ci fotteremmo la nostra stessa credibilità”.