Mario Occhiuto progettista, Pietro Nevoso impresa costruttrice e la Galatea srl committente, sono l’anima del “Residence Borgo Verde” di Bonifati (CS) che ha subito l’apposizione dei sigilli di sequestro da parte dei militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale – Nucleo di Cosenza. Nel documento che i Carabinieri hanno apposto a sigillo si legge l’insegna del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la dicitura “manufatto sottoposto a sequestro penale art. 321 c.p.p.”. Il sequestro per “difformità alle normative urbanistiche”. Il manufatto sorge a pochi metri dalla linea ferrata.
CARABINIERI SEQUESTRANO IL RESIDENCE BORGO VERDE PROGETTATO DA MARIO OCCHIUTO SINDACO DI COSENZA
Ad assistere all’apposizione dei sigilli gli operatori delle Redazioni di “Comunicare ITALIA” e de “Il Giornale del Turismo.it” che per caso si trovavano al lavoro sul luogo, tappa di una campagna di digitalizzazione del Paesaggio che nei prossimi mesi, in modo selettivo, promuoverà servizi a vantaggio del settore strategico del Turismo.
Insieme ai Redattori delle testate giornalistiche la cui mission è quella di promuovere il Brand Italia e il Made in Italy, hanno assistito turisti e residenti della Contrada Paneduro di Bonifati che, non sapendo di trovarsi accanto agli esperti delle due Testate telematiche, hanno espresso molta soddisfazione poiché a loro dire – e i sigilli di certo non li smentiscono – il “Residence Borgo Verde” rappresenterebbe uno schiaffo al paesaggio, che sta prendendo la sua forma a pochissimi metri dalla linea ferrata delle Ferrovie dello Stato (come dimostra il tracciato della strada destinata all’accesso al residence che semprerebbe inferiore a trenta metri), trascurando i reiterati lamenti degli abitanti di questa indiscussa perla del Tirreno cosentino nei pressi della quale sorge il Castello dei Principi di Sangineto, oltre che le basilari regole a rispetto del territorio.
Le esternazioni dei residenti hanno incuriosito i nostri redattori anche in virtù del fatto che il sequestro ad opera dei Militari dell’Arma, avveniva, appunto nella splendida località marina calabrese che compone la celebre Costa Viola.
MARIO OCCHIUTO NOTO ARCHITETTO DEL TERRITORIO E SINDACO DI COSENZA
I residenti hanno affermato che si tratta di un sequestro eccellente poiché il progetto è opera di Mario Occhiuto, un Architetto noto sul territorio per avere, nelle ultime amministrative, sottratto con il supporto del partito di Casini e del Governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, l’imperium di Primo Cittadino della Città di Cosenza all’ex sindaco Pasquale Perugini espressione, invece, del centro sinistra.
Dobbiamo dire che nel corso della campagna di digitalizzazione durata oltre un anno gli operatori di Comunicare ITALIA hanno dovuto prendere atto che tutta la Calabria, purtroppo, è macchiata da oscene appendici di cemento che violano paesaggi e natura ancora incontaminate e che oggi limitano di molto la fruizione di un territorio unico in Italia. Anche la vicina Sangineto, ad esempio, è costruita immediatamente nelle prossimità della linea ferrata che in alcune zone come Guardia Piemontese è invece direttamente esposta alla furia del mare quando è in tempesta.
Dunque i nostri Operatori hanno assistito, filmato e fotografato semplicemente un nuovo segno di evidente inciviltà edilizia. Questo sequestro interpreta, forse, anche le ragioni e le esigenze della popolazione autoctona che vive di servizi ai turisti e che da tempo sembrano avere dichiarato guerra ai costruttori, così come risulta dal lamento RG 222/2010 Rep.290 del Tribunale di Paola – Sezione distaccata di Scalea.
Si tratta della sentenza di condanna a firma del Giudice Daniele Grunieri che in data 19 Luglio 2011 ha accolto le istanze di un folto numero di cittadini (circa duecento i firmatari) che rivendicavano la riapertura del passaggio che impediva ad oltre un centinaio di famiglie e tra esse persone costrette su carrozzine a rotelle, rappresentate nell’atto da ben 25 cittadini, la possibilità di potere raggiungere il mare. Nello stesso atto il Giudice Grunieri ha ordinato “alla resistente Galatea srl nelle persone dei legali rappresentanti sigg.ri Pietro Nervoso e Luca Di Donna di rimuovere i cumuli di terra” che impedivamo ai cittadini di giungere al mare, insieme alla “recinzione apposta ostruente il passaggio vantato dai ricorrenti”.
Vedremo se lo faranno. Una cosa è certa: abbiamo promesso ai Cittadini del luogo di ritornare per un nuovo e approfondito servizio.
Terribile abuso? Massiva cementificazione ai fini speculativi? Solite speculazioni di gente senza scrupoli? Lesione del Paesaggio? Esattamente non si sa ma anche nei dintorni i nostri Operatori che speravano di fotografare suggestivi angoli di paesaggio da offrire in rete al mondo delle nuove economie del Turismo, hanno invece trovato tonnellate e tonnellate di cemento ben nascoste alla prima vista e che deteriorano il potere che ha la Calabria di offrirsi quale sponda della moderna economia regionale.
IL RESIDENCE BORGO VERDE PROGETTATO DA MARIO OCCHIUTO A POCHI METRI DALLA LINEA FERRATA
Qualche domanda ce la porremo in linea con il pensiero del Direttore di Comunicare ITALIA Viviana Normando che viste le immagini ha affermato: “stiamo investendo molto a sostegno del Territorio e a questo punto, poiché abbiamo assistito con i nostri occhi all’apposizione dei sigilli di sequestro da parte dell’Arma, vale la pena pensare, prima di affermare che la Calabria è una regione sfigata per colpa della politica nazionale leghista, se invece non lo sia a causa di questo modello di edilizia spazzatura che fa male principalmente ai Calabresi ai quali peggiora la qualità della vita e non ultimo a chi come noi, cerca di promuovere quella parte di Italia e in questo caso di Calabria, capace di offrire servizi per il Turismo in località che ancora non siano caratterizzate da cementificazioni massive e irrispettose dell’Ambiente e del contesto paesaggistico. Vendute queste altre quattro case – conclude il Direttore di ComunicareITALIA – anche questo sfregio rimarrà per sempre”.
“Intanto sotto i nostri occhi – ha dichiarato il reporter de Il Giornale del Turismo.it si è presentato un Residence costruito per davvero a pochissimi metri dalla linea ferrata delle Ferrovie dello Stato che, in coscienza, fa interrogare chiunque su come sia possibile edificare – da parte dei costruttori e concedere le licenze – da parte degli Amministratori locali che, di certo, hanno autorizzato tutto questo.
Dagli umori della gente si comprende chiaro che l’atmosfera è calda e che molti provano gran piacere ad avere avuto la fortuna di assistere al sequestro del Residence da parte dell’Arma. Ma il nostro compito è solo quello di riportare la notizia e per questo, onde evitare speculazioni di ogni sorta, Comunicare ITALIA ha deciso di pubblicare le immagini fotografiche, eloquenti più di ogni altra forma di dialogo.
Ci sia consentita una riflessione da italiani convinti di vivere con impegno sano e professionale nella Repubblica Italiana e non già nella repubblica delle banane: Ci risulta che l’Architetto Mario Occhiutto sia giunto alla poltrona di Sindaco della Città definita l’Atene dell’Italia, non per le sue virtù di politico (non fa politica) ma per le sue oggettive qualità di professionista nel mondo dell’Architettura.
A questo punto è lecito chiedersi se l’Arch. Mario Occhiuto, dopo avere firmato il progetto, abbia mai fatto visita almeno una volta al sito sul quale stava prendendo forma la sua idea.
Inoltre alla Galatea srl e per essa ai sigg.ri Pietro Nervoso e Luca Di Donna vorremmo chiedere se erano o no a conoscenza del fatto che costruendo in una posizione strategica per il passaggio dei cittadini del territorio e dei turisti occludevano di fatto anche la possibilità per i cittadini anziani e costretti sulle carrozzine e rotelle il passaggio per il mare.
Ma per doveroso senso di completezza vorremmo rivolgere anche una domanda alle Ferrovie dello Stato: se si dovessero rendere necessari in questo tratto lavori alla linea ferrata – visto che è l’unica che dal Sud porta al Centro Italia e al Nord con Freccia Argento, dove prenderete lo spazio per intervenire una volta che i lavori del “Residence Borgo Verde” saranno ultimati qualora si riuscisse a sbloccare i Sigilli? Segherete le case o vi poggerete su esse? E se dovesse deragliare un treno dove verrebbero recuperati i passeggeri? Nella piscina condominiale, nei garage o nei singoli appartamenti del “Residence Borgo Verde” di Bonifati Lido?
E per concludere una domandina la vorremmo rivolgere anche a dirigenti e funzionari della Pubblica Amministrazione locale dai quali promettiamo di recarci prossimamente con telecamera: il progetto che avete approvato è questo o un altro? Se era questo, come avete fatto ad approvarlo? Se non era questo, perché non lo avete bloccato? E ancora: perché la Magistratura competente ponesse questa “oscena appendice di cemento” sui diritti degli altri (così come sentenza del Giudice Grunieri ndr), siete stati voi a denunciare o avete atteso semplicemente che accadesse?
In conclusione riteniamo di non avere nulla più da dire ai costruttori che dovranno rispondere di questo sequestro alla Magistratura competente ma vorremmo dire, invece, all’Architetto Mario Occhiuto ancora qualcosa, solo perché riteniamo che in questo momento in Italia ci sia bisogno di qualche chiarimento: dopo avere studiato il suo profilo professionale sul suo sito ufficiale troviamo per davvero mortificante che un uomo capace di giungere a cogliere l’essenza dell’architettura in ambito internazionale, non sia, invece, capace, di fare rispettare lo Spazio, l’Idea, la Bellezza, proprio nella sua terra.
Sul sito personale dell’architetto Mario Occhiuto, dopo avere osservato con scrupolo ed avere apprezzato i suoi lavori abbiamo letto una sua riflessione con la quale apre la Home Page che intendiamo riportare testualmente:
“…dal punto di vista dell’architettura il progetto ha bisogno di idee. E le idee maturano con la passione per ciò che si fa; con il coinvolgimento e il contributo degli altri; col dare completamente se stessi e ogni esperienza e conoscenza di vita e di scienza. E quando il progetto viene completato non rimane più niente. Solo un punto di partenza per il progetto successivo.”
Invece, caro Architetto, le cose rimangono, soprattutto quando sono combinate dal male e fanno male alla gente per bene. Il cemento resta e degrada ambiente e vita dei cittadini. La gente del luogo, una volta fatta la conoscenza ha chiesto di non essere lasciata da sola e per questo abbiamo deciso, appena possibile, di venirla a trovare… con telecamera e, magari, ne parleremo insieme.
Infine, per aiutare i nostri lettori a comprendere dove, in quale meraviglioso territorio della Calabria, i Carabinieri hanno apposto i Sigilli a questa assurda ramificazione di cemento, pubblichiamo alcune immagini del comprensorio.