A cura di Fabio Gallo – Direttore Editoriale/
Cari utenti “espositori” di private e intime cose di famiglia su Facebook! Due domande molto semplici per due risposte altrettanto semplici ma che, vedrete, vi aiuteranno a riflettere: amate i vostri figli? Siete certi di fare il loro bene esponendoli ogni santo giorno in Rete?
In effetti, diciamolo, i figli meritano di essere raccontati ogni giorno. Rappresentano il più bel racconto che un papà e una mamma possano testimoniare quotidianamente. Ma siamo sicuri che ciò farà bene alla loro vita, alla loro crescita e al loro futuro? Siamo sicuri che i bambini lo vogliano e che domani, crescendo, siano soddisfatti di vedere che la rete è proprietaria dell’immagine della loro infanzia, dei loro momenti intimi? E se, invece, si trattasse solo ed esclusivamente di una spasmodica attività che ha dell’egoistico e basta?
I genitori americani se ne stanno accorgendo e su Facebook, così come nella rete in genere, stanno facendo retro marcia eliminando dalla rete ogni traccia che possa far risalire ai loro figli, alle loro famiglie, ai loro indirizzi privati, alle loro abitazioni. Diciamo una questione di sicurezza ma diciamo anche una questione di coscienza, di presa coscienza.
Sapete o no che tutto ciò che pubblicate su Facebook appartiene a Facebook? E soprattutto, lo sapete dove cercano i male intenzionati le loro prede? Vi siete mai chiesti i ladri di appartamenti, ad esempio, da dove potrebbero prendere informazioni sui vostri arredi e sulla disposizione interna dei vostri appartamenti? E vi siete mai chiesti se una banda di criminali volesse mostrare un catalogo di bambini a qualche altro scellerato delinquente, da dove essi potrebbero prendere le foto?
Dunque, alla luce di queste poche ma speriamo chiare considerazioni, vi sembra giusto continuare ad esporre le immagini dei vostri bambini, dell’interno delle nostre case, delle loro stanzette, delle vostre camere da letto, del vostro soggiorno, etc. etc.? Vi sembrano, questi, tempi in cui possiamo esporre i bambini e il cuore delle nostre case, loro unico rifugio in un mondo sempre più violento? C’è un modo per proteggerli: chiudere la porta di casa a internet e soprattutto, non pubblicare le immagini dei nostri bambini. Ci sono tanti modi per inviare un’immagine in qualsiasi parte del mondo. Non abbiamo bisogno di rendere tutto pubblico.
Dunque, forse è il caso di iniziare a meditare sull’opportunità di razionalizzare l’uso eccessivo dei social soprattutto quando esso espone i minori a rischio. La rete, infatti, non è la loro famiglia. La loro famiglia siete voi e dovreste imparare a tutelarli. Riflettete.