Facebook, social network e giochi on line sono la nuova droga che si diffonde e da’ luogo, nei casi di abuso, a ”sentimenti compulsivi, isolamento sociale, dipendenza psicopatologica, perdita di contatti reali, sentimenti di onnipotenza”. Il ministro della salute Ferruccio Fazio mette i giovani in guardia: non serve ingerire o inghiottire, ma basta stare 10 ore al giorno al computer per subirne le devastazioni. Lo dice in risposta ad un’interrogazione di Giorgio Jannone del Pdl.
Di ben altra idea è “Eta Beta” l’esperto di Intelligenza Connettiva e Gestione della Conoscenza che afferma: “i politici italiani hanno letteralmente messo in mano alle multinazionali estere quella importante fetta di economia che si produce oggi in Italia tramite la connettività. Ciò perchè i politici italiani, tranne una sparuta e ormai quasi inesistente rappresentanza, in questo settore, ha una cultura della connettività che proviene dagli spot e non da studi e approfondimenti. I giovani italiani, invece, hanno piena contezza del fatto che in rete si muovono le nuove economie e che alla conoscenza, alla “gestione della Conoscenza”, dunque all’economia, si può giungere solo colmando questo enorme vuoto strategico che consegna ogni anno decine di miliardi di euro del business on on line ai giovani di altri paesi. I nostri giovani che hanno voglia di lavorare in un paese bellissimo come l’Italia sanno bene che per rimanere a casa devono riuscire ad aprire un varco in un mondo dove la competitività è altissima e che questo è l’unico modo per diventare padroni del mezzo (la Rete, Internet, ndr), a costo di lavorare 18 ore al giorno. Domani, conclude Eta Beta, la nostra Economia sarà salva grazie a loro, appena questa tornata di pupazzi della politica si sarà disfatta innanzi a tutti”.