A cura di Fabio Gallo per ILPARLAMENTARE.IT/
Si è tenuta nella Comunità EXODUS di Santo Stefano d’Aspromonte la conferenza sul tema “La necessità di spezzare i circuiti dell’illegalità”. Un successo meritato per Pasquale Ambrosino che coordina le Comunità della Provincia di Reggio Calabria e a Basilio Lucisano, responsabile della Comunità di Santo Stefano d’Aspromonte che, sullo stile di EXODUS, hanno assistito alla finalizzazione di un atto di concretezza a cura del Procuratore della Repubblica Antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri, su proposta di Adriana Musella, Presidente del Coordinamento Nazionale Antimafia “Riferimenti” che si propone di mettere a frutto le Terre sequestrate alle mafie proprio grazie all’impegno dei ragazzi della Comunità.
La Conferenza si è avvalsa della testimonianza di Maria Rosaria Russo, Vice Presidente di “Riferimenti” e Dirigente scolastica dell’istituto “R. Piria” di Rosarno e, bontà loro, dello scrivente, nella sua qualità di responsabile Rapporti Istituzionali della Fondazione “Paolo di Tarso” di Roma, promotrice della BIENNALE della Dieta Mediterranea per i Diritti Umani al Cibo Sano.
NON HA SENSO PARLARE DI LOTTA ALLE MAFIE QUANDO SI SFRATTA CHI TENTA DI DISINTOSSICARSI
La Conferenza è andata ben oltre le aspettative grazie al dibattito dal quale è emerso da parte dei giovani della Comunità l’esigenza impellente di lavoro, unica vera alternativa alla ricaduta nelle sostanze stupefacenti. Una denuncia forte anche quella degli Operatori, che a causa di un contenzioso con il Comune di Santo Stefano di Aspromonte che rivendica affitti arretrati per 129.000,00 Euro, rischia di dover chiudere le attività con il gravissimo danno sui giovani che seguono programmi di riabilitazione dalla tossicodipendenza, che tutti posiamo immaginare. “Non ha senso di parlare di lotta alle mafie – ha dichiarato a tal proposito il Procuratore Nicola Gratteri – quando si sfratta chi tenta di disintossicarsi”.
Si è parlato di beni confiscati e la proposta di Adriana Musella ha trovato la piena condivisione del Procuratore Antimafia Nicola Gratteri. Adriana Musella propone di impegnare i giovani, una volta usciti dalla Comunità, nel lavoro della terra grazie all’affidamento di un bene confiscato.
NICOLA GRATTERI: UN CONTRIBUTO UMANO E VICINO AI PROBLEMI DEI GIOVANI DELLA COMUNITA’
Il Procuratore Nicola Gratteri ha usato un linguaggio diretto, tale da rendere immediatamente visibile nell’immaginario collettivo la radice del male, la sostanza stupefacente, e delle conseguenze sociali del suo utilizzo che sfociano sempre nella criminalità e nella morte. Nel raccontare come si produce la cocaina in Colombia, il Procuratore Nicola Gratteri ha illustrato il perverso circuito di sfruttamento che non risparmia l’infanzia ridotta alla schiavitù. Abbiamo assistito ad un vero evento nel quale è prevalsa la fiducia per le Istituzioni dello Stato, la solidarietà, l’autentico “lavorare insieme” per il prossimo.
ADRIANA MUSELLA E IL PROGETTO DI “RIFERIMENTI”
Adriana Musella – particolarmente emozionata – non ha perso di vista neanche per un istante la meta: il lavoro per i Giovani. E’ dalla Terra – nel progetto del Coordinamento Nazionale Antimafia “Riferimenti” – che i giovani di EXODUS potranno avere occasione di riscatto in un futuro di responsabilità e soddisfazioni capaci di sostituirsi al malessere insito nella società che induce i giovani a drogarsi.
TERRA, TERRA, TERRA! BENI CONFISCATI, POSSIBILE FUTURO PER I GIOVANI DELLA COMUNITA’
Il grido unanime è stato “Terra, Terra, Terra”: l’Agricoltura come lavoro e reinserimento nella società. In tal senso, la Conferenza ha generato un dibattito capace di segnare un solco profondo nella direzione del lavoro, del futuro dei Giovani della Comunità e non solo, ma anche nella direzione dell’affermazione dei diritti di chi, come la Comunità, si assume responsabilità di questi giovani e del loro destino. Oggi il lavoro in generale è una certezza per pochi eletti (…!!). È proprio la mancanza di prospettive di lavoro che rende del tutto impossibile la vita di chi ha frequentato una Comunità che sul lavoro, fonda anche il totale reintegro nella società e la possibilità del ritorno ad una vita reale, lontana dalla tossicodipendenza che alimenta, tra l’altro, l’economia criminale.
La Comunità è dunque l’anello spezzato della dura catena della morte psicologica e sociale di migliaia di giovani e delle loro famiglie. Senza questo anello, senza le Comunità, giovani e famiglie sarebbero abbandonati alla strada tracciata dalla criminalità.
MARIA ROSARIA RUSSO VICE PRESIDENTE DI “RIFERIMENTI”
A dare granitica certezza della possibilità di riuscita del progetto che potrà vedere le Terre di mafia coltivate e messe a frutto dai giovani della Comunità è stata la Dirigente Scolastica dell’Istituto “R.Piria” di Rosarno Maria Rosaria Russo, le cui attività didattiche antimafia sono note a tutti. E’ un esperimento già testato dai nostri programmi didattici e la riuscita dipende solo dal buonsenso di tutti gli organi preposti alla risuscita. L’Intervento della Dirigente Scolastica Maria Rosaria Russo ha trovato conferma anche nella testimonianza di questo redattore (Fabio Gallo), chiamato a manifestare la sua esperienza.
Ho raccontato ai giovani della Comunità come siano stati proprio loro, 25 anni addietro, a salvare la mia vita, a muovere i miei sentimenti spenti di amore per la mia stessa vita che ritenevo completamente distrutta dagli eventi che mi avevano portato ad essere l’incarnazione della sconfitta. Mai pensando che proprio dal fondo un gruppo di ex tossicodipendenti, mi tendessero la mano di Dio capace di ogni cosa.
LA CARTA DELLA PACE PER LA TUTELA DELLA MEMORIA E DEI DIRITTI UMANI
Dopo anni, riconquistata la luce della vita – ho raccontato ai giovani di EXODUS – mi ritrovai Direttore dell’Ufficio Cultura della Basilica dello Stato a Roma e in questa veste istituii un “Merito” da attribuire a Donne e Uomini di buona volontà disponibili a compromettersi per la Pace.
Il racconto di un uomo ridotto ad essere un ultimo, io, è finito con l’indicazione di tre illustri Cittadini insigniti nel corso degli anni della Carta della Pace che la sorte, o forse la Provvidenza Divina, aveva voluto seduti insieme al tavolo dei relatori: Nicola Gratteri (insignito della Carta della Pace a Roma nel 2008), Maria Rosaria Russo (insignita della Carta della Pace a Rosarno nel 2013), Adriana Musella (insignita della Carta della Pace a Cosenza nel 2015). Un esempio che mostra come oltre la morte, c’è la Vita!
Vedi www.cartadellapace.it
UNA PICCOLA COMUNITA’, UN GRANDE LAVORO
Una piccola comunità svolge un grande ruolo. Un lavoro importante, quello delle Comunità in generale e in particolare della Comunità EXPODUS di Santo Stefano d’Aspromonte che, nella nostra società sempre più disattenta e timorosa del contagio, ha il coraggio di compromettersi, di tendere una mano a quanti, immediatamente dopo l’esperienza della tossicodipendenza e delle conseguenze che essa produce sull’individuo, non hanno scelta se non la vita o la morte.
E sul confronto tra i valori di una vita rispetto alla sconfitta che è l’abbandono dell’individuo alla morte, che prende vita con impareggiabile professionalità l’opera umana e di pace degli Operatori della Comunità che, dopo avere strappato alla morte migliaia di giovani, si ritrovano a fronteggiare una piaga peggiore della stessa sostanza stupefacente: l’assenza di lavoro, ultimo passo della terapia che produce il reale reinserimento nella società di chi può farcela ormai anche da solo.
I RAGAZZI DELLA COMUNITA’
Sono loro i veri grandi protagonisti di questa giornata speciale che ha avuto il merito di allineare Magistratura Antimafia e Associazionismo ai bisogni della gente in un percorso unico e razionale.
Saranno loro il segno delle virtù o della vergogna di cui si renderanno autori le Istituzioni locali. Sono loro, i ragazzi della Comunità, il segno del malessere di una società che riesce a produrre danni ma difficilmente i rimedi ad essi.