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Dago: EXPO 2015 fallito prima di iniziare? Dicono ma…ascoltiamo Sala e il Papa e parliamone con Cardillo

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giuseppe sala- milano expo 2015
Il Commissario di Milano EXPO 2015 Giuseppe Sala

A Cura della redazione de ILPARLAMENTARE.IT/

Oggi Dagospia pubblica la notizia secondo la quale a Milano l’EXPO non è ancora iniziato ma è già fallita! “AREXPO SPA”, la società che ha comprato le aree per l’esposizione, non riesce a pagare il debito di 160 milioni di Euro con le Banche. la Domanda che pone il redazionale giornalistico di Dagostino è: ORA CHI PAGA? E che fine farà l’Area dell’EXPO una volta finita l’esposizione mondiale?

CERCHIAMO DI CAPIRE
In questo caso, trattandosi di fondi pubblici, ogni considerazione o critica è utile al fine di stimolare corrette politiche di gestione che, soprattutto, abbiano un futuro di utilità sociale, atteso il fatto che di “legalità” è meglio non parlarne. ILPARLAMENTARE.IT – da parte sua – non intende alimentare polemiche ma essere d’indirizzo sia per i suoi lettori che per il Commissario Giuseppe Sala e quella parte buona di organizzazione che, insieme ai contribuenti, ci stanno mettendo la faccia. Il Padiglione Italia, come recentemente dichiarato dal Commissario Giuseppe Sala, è ancora un “guscio vuoto”. E questo è un problema rispetto all’alto indirizzo che Sala ha dato originariamente all’EXPO delle grandi idee. Riteniamo, infatti, dall’analisi dell’autorevole stampa locale, che ad esempio nel Sud Italia, le regioni stiano guardando a Milano 2015 alla “bittaiola” (da Bit -, ndr). Ciò, inevitabilmente, farà dell’EXPO universale di Milano (parliamo del padiglione Italia, ndr), una buona fiera nella quale riversare tonnellate di polpette, soppressate, vino, olio, e i soliti pacchetti turistici con tanto di brochure etc., etc. Insomma, una grandissima opportunità di livello mondiale che sarà sprecata a causa dell’incapacità di tanti di comprenderne le potenzialità e l’universalità.

LA GIORNATA DELLE IDEE – IL NOSTRO CONSIGLIO A GIUSEPPE SALA
Nella Giornata delle Idee, iniziamo col dire al Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015 a Giuseppe Sala, che dovrebbe attivare immediatamente un canale al quale indirizzare tutte le “grandi idee” che darebbero benefici a EXPO Milano 2015. Molte idee che hanno sposato la Mission dell’esposizione universale, infatti, a Milano non arriveranno mai perché estromesse dalla ghettizzazione che le regioni, in modo particolare alcune del Sud, stanno operando ritenendo, evidentemente, l’EXPO di Milano 2015 una buona Bit nella quale promuovere eccellenze agroalimentari e pacchetti turistici.

COMUNICHEREMO DIRETTAMENTE CON IL COMMISSARIO GIUSEPPE SALA
Poiché lo sviluppo dell’Italia e in tal senso anche l’EXPO di Milano stanno a cuore a tutti, questa Redazione si farà carico di inviare direttamente al Commissario un pacchetto di grandi idee per il bene comune, davvero rivoluzionarie e innovative, a cura di Ricercatori, Scienziati e Giovani capaci di grandi visioni che farebbero bene all’esposizione universale.

GIUSEPPE SALA: EXPO MILANO 2015 NON E’ FIERA DELLE ECCELLENZE MA DELLE GRANDI IDEE PER IL FUTURO
Agli autori di questo tentativo di ghettizzazione all’italiana che farà male a tutti, ricordiamo che proprio il Commissario Giuseppe Sala ha recentemente dichiarato “non pensino le regioni di venire a Milano EXPO 2015 con le solite Eccellenza”; ciò semplicemente perché Milano 2015 non è l’esposizione delle eccellenza Agroalimentari, bensì delle grandi idee per il futuro dell’Umanità. Dunque, visto che la rete sta facendo crescere enormemente lo spirito critico della gente comune, pena il fallimento e un mare di critiche, le regioni che sanno di avere già commesso peccati gravi, rivedano al più presto le politiche espositive togliendo, innanzi tutto, le barricate che impediscono ai Giovani e alle loro intelligenze di accedere ai saloni di Milano. I Giovani scienziati, caro Commissario Giuseppe Sala, sono molto, molto incazzati. Quindi, il problema principale è quello di avere delegato alle regioni perché esse sono spesso vittime di un impianto burocratico a carattere involutivo ed esclusivo (nel senso che esclude), nonostante gli sforzi di qualche buon politico.

METTIAMO IN CHIARO UN PUNTO:
Sia chiaro: qui siamo molto felici perché Milano tenti di far risorgere l’Italia rendendola centrale sul piano universale. Solo chi non ama l’Italia può volere distruggere uno sforzo simile. Allo stesso tempo, riteniamo che anche il Mezzogiorno abbia bisogno di manifestarsi tra Le Nazioni grazie ai suoi talenti. Motivo per cui ci spenderemo molto a sostegno della BIENNALE sui Diritti Umani al Cibo Sano e alla Sostenibilità Ambientale che si terrà nel 2016 tra calabria e Puglia, sulla quale attendiamo il pronunciarsi del Governo, appena sarà interrogato in tal senso. La BIENNALE cavalca un puro sangue che alla lunga vince e che si chiama “Sviluppo e Legalità”.

PAPA FRANCESCO SU MILANO EXPO 2015: “NO INEQUITA’: QUESTA ECONOMIA UCCIDE”
Se le riflessioni suscitate dal giornale scandalistico Dagospia fanno riflettere quelle di Papa Francesco che hanno carattere universale, fanno proprio male e colpiscono sul piano etico. Proprio oggi, in occasione del “Giorno delle Idee”, il Santo Padre ha pronunciato il suo “no, a un’economia dell’esclusione e della inequità. Questa economia – ha detto il Sommo Pontefice – uccide”, citando la sua Evangelii gaudium.

UNA GRANDE IDEA PER IL MEZZOGIORNO D’ITALIA
Ecco che in questo contesto prende vita il punto di vista dei “Diritti Umani” al Cibo Sano, il tema voluto centrale dalla Fondazione “Paolo di Tarso” per la prima BIENNALE sui Diritti Umani al Cibo Sano, un anno dopo il 2015 e “Carta di Milano” in mano.  Un progetto molto ambizioso che nasce dai Giovani e dalla loro visione del futuro che può essere compresa – va detto – solo da Politici ambiziosi e intelligenti. La BIENNALE del 2016 (ne abbiamo letto i contenuti ndr) sarà presentata proprio nei saloni di Milano per rinforzarne quella che in fondo è l’ideale visione di EXPO 2015 che da quella del 2016, nonostante sembri un paradosso tempotale, trarrà grande giovamento.

IL LINK AL REDAZIONALE DI DAGOSPIA
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/expo-non-iniziata-me-gi-fallita-arexpo-spa-societ-che-ha-94042.htm

CHIARIAMOCI LE IDEE CON IL GENERALE DEI CC. ARCHITETTO GIAMPIERO CARDILLO
Per chiarirci le idee – come si deve fare quando sono confuse – abbiamo chiesto il contributo sulla questione sempre più complessa generata dall’EXPO di Milano, dell’Architetto Giampiero Cardillo, Generale dell’Arma dei Carabinieri, che recentemente ha contribuito alla formazione dei “Manager in Green Economy, Dieta Mediterranea e Sostenibilità Ambientale” indetto dal Di-B.E.S.T. – Dipartimento Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’UNICAL – Università della Calabria.  Un master che con i suoi esiti dovrebbe essere il cuore di Milano 2015.

Domanda: Ma cosa sta accadendo?
Gen. Giampiero Cardillo:  Si tratta di una vicenda territoriale emblematica, come MOSE, TAV, Alitalia, ponte di Messina, nuvola di Fuksas, da analizzare per completarne il quadro didascalico e per usarlo come un altro straordinario caso di scuola, di rara chiarezza, completezza ed efficacia. I ragionamenti, che andavano fatti molto prima di iniziare l’avventura Expo, appaiono sulla scena solo ora, alla fine della commedia, affidando le sorti del denaro pubblico (che ha consentito di acquistare le aree) e delle speranze di progresso economico e sociale, tanto sbandierate, al motore costituito dell’ennesima emergenza creata ad hoc”, per salvare le casse degli enti pubblici, che ora sono in grave stato di rischio, annunciatissimo.

Domanda: Un default forse sperato per lucrare extra-profitti senza far molto?
Gen. Giampiero Cardillo: Solo ora si scopre, ad esempio, che il famigerato codice appalti è il problema e non la soluzione? Che non salva il bene pubblico dalla corruzione, né dagli sprechi, pur facendo finta di farlo. La “gara” come mito fra mal pesati contendenti! Non la ricerca di chiara e documentata tecnica a valle di un processo di “qualificazione” realistico dei contraenti pubblici e privati. Questo oggi è una chimera e una sfida al tempo stesso. Anche perché, come minimo, il Codice Appalti consente oggi, comunque, di varare “operazioni” e “sistemi operativi” come per Expo, formalmente accettabili anche se discutibilissimi (vedi inchieste a raffica), con altissimo rischio di default totale, per l’assenza totale di luoghi di coagulo di abilità tecnica progettuale, pubblica e privata, che sia dalla parte del bene comune.

Domanda: è possibile azzardare una previsione?
Gen. Giampiero Cardillo: Ora occorrerà l’ennesimo commissariamento dalle regole del Codice Appalti. Infatti tutto è ora nelle mani di Cantone che commissarierà la vicenda superando le regole e non nelle mani del legislatore, delle associazioni di imprese e dei professionisti, che facciano outing e che rifacciano daccapo il Codice ora clamorosamente imperfetto. Le regole sono sbagliate e falsamente garantiste dell’interesse pubblico, perché presuppongono una controparte pubblica fortemente attrezzata e un parco aziende che non siano per il 99% finanza e avvocati e quasi niente competenza tecnica e sapere operativo (Olivetti, dove sei? ndr.)

Domanda: ma se ne uscirà?
Gen. Giampiero Cardillo: Se ne uscirà fuori, come al solito, ma con altissime perdite pubbliche e regali supplementari, impropri, a finanzieri privati privi di struttura tecnica progettuale, falsi salvatori della patria e non mai attori, competenti, coscienti e produttivi.

Considerazione: I “luoghi del progetto” di Expo: dove possiamo immaginare siano stati a suo tempo attrezzati? Nelle trattorie e nei bordelli di lusso, nei salotti e nei templi di logge, negli ricchi uffici di banche e di commercialisti e notai di grido? Chissà. Non ci pare comunque che ciò sia avvenuto in qualche fucina di sapere tecnico, giuridico, e tecnico-economico o di buona politica istituzionale, competente e attrezzata in modo sufficiente. La sfida é questa.

 

 

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