A cura di ASCA
‘Siamo d’accordo nell’incontrarci di nuovo e vi diamo la disponibilita’ per le giornate di giovedi’ o venerdi’. Va bene presso la Camera dei Deputati, va bene in streaming, fateci sapere’‘. Lo scrive il Pd in una lettera inviata oggi ai parlamentari del Movimento Cinque Stelle. ”Non c’e’ dubbio che la legge elettorale per noi vada approvata il prima possibile – scrivono i democratici rivolgendosi ai ‘grillini’ -. Dunque, ragionevolmente, prima dell’entrata in vigore della riforma costituzionale. Dovendo azzardare dei tempi potremmo dire che entro il 2014 si approva definitivamente la legge elettorale. Nel 2015 definitivamente la riforma costituzionale per poi procedere all’eventuale referendum. Non dipende solo da noi”. Per quanto riguarda il tema dell’immunita’ dei ‘nuovi’ senatori, il Pd afferma che su questo la posizione del Movimento 5 Stelle ”e’ molto seria. Siamo pronti a discuterne, anche con gli altri partiti”. ”Come sapete – prosegue la lettera – noi non guardiamo in faccia a nessuno e abbiamo votato per l’arresto anche di nostri colleghi. Voi ci assicurate che per qualsiasi procedimento gia’ in corso contro parlamentari del Movimento Cinque Stelle rinuncerete all’immunita’? Per noi e’ molto importante capire se su questo tema fate sul serio o no”. Per il Pd, infine, ”sul Senato siamo d’accordo e anche questo ci pare un fatto non scontato e positivo”. ”Ci pare che l’unico punto di discussione sul Senato – continua il Pd – verta sul fatto che da parte vostra emerga la richiesta di scegliere i 74 consiglieri regionali che siederanno anche in Senato con l’elezione di primo livello anziche’ con l’elezione di secondo livello. Come voi sapete l’elezione di secondo livello e’ il sistema che funziona negli altri Paesi europei che non hanno un bicameralismo perfetto. Ci pare che su questo tema – scrive il Partito democratico – si registri l’unico punto di dissenso di una riforma costituzionale di oltre quaranta articoli. Che sara’ anche un attentato alla democrazia e l’ennesima dimostrazione dell’autoritarismo del premier, ma rischia di vedervi d’accordo su quasi tutti i punti”. Lo dice l’ASCA