Matteo Renzi diserta il Congresso di Sel. Al suo posto, a Riccione si presenta Stefano Bonaccini, responsabile Enti locali della segreteria Pd, con funzioni aggiunte, per l’occasione, di ‘parafulmine’ per il segretario. La platea non gli riserva infatti una buona accoglienza, anzi, l’ostilita’ potrebbe essere sintomo di una profonda frattura tra il partito di Nichi Vendola e quello del sindaco di Firenze, non solo sulla legge elettorale. Anche in vista delle elezioni Europee, infatti, tanti i delegati Sel che non guardano verso il Pse ma verso Tsipras, valutando pero’ pure l’ipotesi di andare da soli.
OBIETTIVO: SOSTENERE FERMAMENTE ALAXSIS TSIPRAS
Il secondo Congresso di Sinistra Ecologia e Liberta’ si pone non a caso l’obiettivo di indicare la ”Strada giusta” che, secondo molti esponenti del partito saliti sul palco, dovrebbe essere quella di un’apertura ai movimenti italiani che alle Europee vogliono presentarsi insieme, a sostegno della candidatura del greco Alexis Tsipras alla presidenza della Commissione Ue (”Dobbiamo scegliere e dire ‘Siamo con lui”, rimarca Nicola Fratoianni tra gli applausi dei presenti).
FABIO MUSSI: UNA LISTA CHE VADA NEL SENSO DI UN’ALTRA EUROPA
Ma altro passaggio chiave, per il dibattito interno, e’ l’intervento di Fabio Mussi, per il quale ”Tispras e’ interessante, ma il Gue e’ improbabile”. Dunque, ”avremmo dovuto noi prendere per tempo l’iniziativa per una lista che andasse nel senso di un’altra Europa, rivolgendoci a intellettuali e movimenti. Mentre ora dobbiamo decidere su iniziative altrui”. Sull’adesione alla lista promossa da associazioni e intellettuali coordinati da Barbara Spinelli, Mussi spiega di non escludere nulla, ”ma vediamo le condizioni. La lettera di Tsipras di ieri e’ un’apertura, ma bisogna andare a vedere le condizioni, le prospettive, le collocazioni e il programma. Se non ci sono le condizioni c’e’ Sel”, come in fondo ha detto ieri lo stesso Vendola, quando ha sottolineato di non aver paura a candidare Sel da sola con il proprio simbolo, dunque fuori anche dal Pse. Intanto al Congresso di Sel arrivano i saluti proprio del leader di Syriza: ”Vi auguro di cuore che il vostro congresso rappresenti un punto di svolta nel tentativo per la piu’ ampia unita’ delle forze della sinistra e della societa’ civile. Dobbiamo fare tutti insieme un passo indietro per muovere insieme tanti passi in avanti nel Parlamento europeo”.
MARTIN SCHULTZ: SEL AIUTI EUROPA A IMBOCCARE STRADA GIUSTA
Non manca pero’ la lettera di Martin Schulz: ”Vi auguro un ottimo congresso nella speranza che insieme alle forze progressiste europee Sel aiuti l’Europa a imboccare la ‘Strada giusta”’. Ma la platea, anche oggi, si scalda di piu’ per il primo che per il secondo: ”Tsipras, Tsipras, Tsipras”, si sente urlare. E adesso si aspetta che sia Vendola a tirare le somme e a indicare quale sia la ‘Strada giusta’. Tornando alla politica interna, Bonaccini affronta il tema caldo della riforma della legge elettorale. E approfitta dell’Assise per aprire uno spiraglio sull’abbassamento delle soglie di sbarramento per i piccoli partiti: ”Non abbiamo preclusioni a modifiche a larga maggioranza, che riguardino anche la soglia di sbarramento”. Ma neanche quest’annuncio e’ bastato a placare gli animi di chi, in sala, ha urlato piu’ volte: ”Buffone, buffone”. In fondo, i delegati di Sel hanno sperato fino all’ultimo che Renzi arrivasse, ma cosi’ non e’ stato. Vendola si dice quindi ”dispiaciuto” e pensa che questa sia stata ”un’occasione persa di confronto”. E quando dal palco viene annunciata la presenza dell’esponente Pd, subito dalla platea si leva un grido ironico: ”Bonaccini chi?”, parafrasando quanto detto da Renzi sul collega Stefano Fassina. A Bonaccini non rimane che salire sul palco e rispondere scherzosamente: ”Non mi dimetto, non vi preoccupate”. E poi, rivolgendosi ai 900 delegati presenti in sala: ”Cari compagni e compagne…”. Ma immediatamente una serie di fischi copre le sue parole. Il momento piu’ difficile arriva quando viene affrontato il tema delicato della legge elettorale: ”Le regole devono essere scritte assieme”. La platea lo interrompe ancora una volta e lo sconfessa: ”Insieme a chi? a Berlusconi?”. A questo punto Vendola e’ costretto a intervenire per richiamare i suoi delegati: ”Pur nel dissenso che abbiamo in questo momento verso il leader del Pd dobbiamo ascoltare con rispetto. Non e’ possibile che voi mi applaudiate quando critico il plebeismo e il primitivismo e poi facciate queste cose”. Cosi’ il delegato di Renzi, che non ha portato i saluti del segretario e che anzi neanche lo nomina, forse per evitare ulteriori fischi, va avanti con il suo discorso. Al termine, la platea si divide tra chi applaude e chi invece contesta Bonaccini. ASCA