La notizia è semplice: un immigrato irregolare, con precedenti, quindi conosciuto dagli organi preposti alla Pubblica Sicurezza, ha preso un piccone e ha ammazzato barbaramente, infierendo sulle povere vittime, tre italiani. pare che la loro unica colpa sia stata quella di essere nati in Italia. E Ora? Se le forze dell’Ordine conoscevano già questo assassino perché aveva precedenti, come mai gli è stato consentito di rimanere in Italia? Non era mica un lavoratore! Pur volendo rimanere quanto più possibile terzi alle questioni che sono già gravi per conto loro, in Italia, nello Stato, c’è qualcosa di molto grave che non va e che deve essere riparato. Non possiamo dire che la colpa sia delle Forze dell’Ordine, ci mancherebbe. Esse, come tutti noi, raccolgono il sangue da terra. Ma se esse devono attendere che un irregolare (che non si sa chi è) debba uccidere nostro padre, nostra madre o una mamma di figli, appare chiaro che il cancro è nella politica che, con le sue metastasi, sta facendo morire tutta l’Italia. Le leggi italiane sono efficaci con chi si appropria di una mela per fame o contro chi difende i propri diritti. Non sono efficaci con questi criminali e loro lo sanno. Sanno che in Italia nelle carceri si mangia bene e, se sei drogato o alcolizzato esci presto e nessuno ti tocca. sanno che se devi commettere un crimine è sufficiente sniffare un po di cocaina e così, incapace di intendere e di volere, sei fuori. Sanno che esistono avvocati che per danaro sono capaci di tutto. Conoscono il codice penale e civile meglio di un magistrato.
MADA ‘ADAM’ KABOBO – GANESE, E’ L’ASSASSINO
L’ANSA riporta “è Mada ‘Adam’ Kabobo, un giovane ghanese irregolare e con precedenti. Era stato foto-segnalato nel 2011, in Puglia, e intimato all’espulsione. Secondo indiscrezioni, successivamente sarebbe stato identificato durante un normale controllo circa un mese fa anche a Milano.” ILPARLAMENTARE
Qualcosa non va e questa è la notizia.
ANSA – Lo straniero fermato stamani a Milano, dai carabinieri, dopo aver aggredito tre uomini a picconate, uno dei quali – un 40enne che era stato ricoverato in condizioni disperate nella clinica Città Studi – è poi deceduto, è Mada ‘Adam’ Kabobo, un giovane ghanese irregolare e con precedenti. Era stato foto-segnalato nel 2011, in Puglia, e intimato all’espulsione. Secondo indiscrezioni, successivamente sarebbe stato identificato durante un normale controllo circa un mese fa anche a Milano.
LA DINAMICA DELL’AGGRESSIONE – Secondo quanto riferito dai carabinieri a essere stati aggrediti, tutti per strada, casualmente, in quello che appare come un gesto folle, sono stati un uomo di 40 anni, poi deceduto, colpito da una picconata alla testa in piazza Belloveso, un 64enne ferito anch’egli al capo, e un 21enne, colpito più volte alla schiena, forse mentre cercava di scappare.
Il primo era stato ricoverato in condizioni disperate alla clinica Città Studi, il secondo, dopo essere stato rianimato, in codice rosso al Policlinico, e il terzo, il meno grave ma anch’egli in codice rosso, a Niguarda. Il 118 ha ricevuto le chiamate di soccorso, a breve distanza l’una dall’altra, tra le 6.30 e le 6.35.
Il tragico episodio è accaduto poco dopo le 6.30 del mattino in un quartiere periferico di Milano quando l’aggressore ha cominciato a colpire i passanti, per fortuna rari, trovati in strada a quell’ora ferendone tre rispettivamente in piazza Belloveso, in via Adriatico e in via Monterotondo.
FERITORE HA INFIERITO SULLE VITTIME – Mada ‘Adam’ Kabobo, il ghanese irregolare e senza fissa dimora di 21 anni che stamani, a Milano, ha ferito tre persone (una delle quali poi è deceduta) ha infierito sulle vittime con folle ferocia. Il particolare è emerso dalle testimonianze raccolte dai carabinieri intervenuti sul posto, che lo hanno immobilizzato e fermato. L’uomo, irregolare e con precedenti, che era in evidente stato di alterazione, ha agito in modo seriale, ferendo gravemente i tre passanti in tre strade limitrofe in appena 10 minuti. Su almeno due delle tre ha agito colpendo con ferocia, anche dopo che le sue vittime erano riverse a terra. In particolare, nel caso dell’uomo ferito in piazza Belloveso (poi deceduto in ospedale) ha infierito con quattro colpi alla testa, che hanno causato la rottura della teca cranica, e un colpo all’addome. Il ferito più giovane, aggredito in via Monte Rotondo, è stato colpito tra spalle, collo e testa. Anch’egli versa in condizioni gravissime. Prima di allontanarsi l’omicida ha portato via cellulari e portafogli, ma secondo gli investigatori è poco probabile che una tale violenza si possa inquadrare con un movente legato alla semplice rapina.
PARROCO, SCONCERTO TRA LA GENTE – “Le persone che ho sentito dicono che si tratterebbe del gesto di un folle, ma sono commenti del momento, certo sono tutti sconcertati ma di più non saprei dire, ho avuto frammentarie notizie dai miei parrocchiani”: lo ha detto all’ANSA, contattato telefonicamente, il parroco della chiesa di S. Martino in Niguarda, che si trova in piazza Belloveso, nei pressi del luogo dell’aggressione. “Io stamani – spiega il sacerdote – quando sono sceso dall’abitazione per aprire la chiesa ho sentito le sirene di polizia e carabinieri. Poi alcuni parrocchiani mi hanno detto che c’era stata questa cosa, si sono formati capannelli di persone che commentavano l’accaduto. Certo c’era un po’ di preoccupazione tra i miei parrocchiani ma adesso la situazione é sotto controllo”.