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Passera: Con le Start-up rilancio occupazione! Il Parlamentare.it: e le Società SGR?

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Il Ministro Corrado Passera
Il Ministro Corrado Passera

Illustrissimo Ministro Corrado Passera, con il noto rispetto per le Istituzioni che contraddistingue la nostra testata e l’intero Gruppo ComunicareITALIA, le dico che noi non crederemo ad una sola parola di tutto quanto dice in relazione al supporto del Governo alla politica dei Giovani e delle Start-up rivolte all’Innovazione, fino a quando non vedremo i fatti e fino a quando non avrete fornito almeno una parola di risposta a chi, civilmente e con buon senso, vi ha interrogati sulla cattiva gestione dei fondi destinati alle Società SGR, proprio per sostenere le Start-up nel settore Innovation Tecnology.

START-UP – FONDI DELLE SOCIETA’ SGR – VORREMMO UNA RISPOSTA
Fondi, quelli delle Società SGR, che non risultano spesi e sulla quale gestione più volte abbiamo rivolto domanda prima al Ministro Brunetta, poi al Ministro Profumo, senza mai ottenere un solo rigo di risposta. Francamente ci dispiace molto più di non avere ricevuto alcuna risposta dal secondo, perché lo stimiamo. Grave!

Il Ministro Francesco Profumo
Il Ministro Francesco Profumo

Oggi, che la crisi ha fatto deragliare il treno dei giovani, morire molti italiani suicidi, chiudere migliaia e migliaia di Aziende, scoprire una parte delle politica sfacciatamente imbrogliona, amorale e ladra, ci chiediamo perché dovremmo credere ad una nuova performance nella quale lei, semidio dell’economia, dispenserà molte speranze e poco danaro in un settore dal quale, se avessimo potuto da esso avere un ministro, magari di 20 anni, dedito all’intelligenza connettiva e alla gestione della conoscenza, avremmo potuto difendere da noi l’economia italiana e vedere il pil crescere miracolosamente. E chi le scrive sa anche come.
Non siamo stufi. Siamo innamorati dell’Italia e rappresentiamo quei cittadini positivi, educati e onesti che si attendono risposte dai propri Ministri. 

Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano
Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano

Come noto, questa testata ha sempre esaltato il lavoro del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano semplicemente perché in armonia con il suo pensiero.
Specialmente quando da Reggio Calabria, ancor prima della Visita pastorale di Benedetto XVI nella stessa regione, dichiarava che bisognava dare spazio ad una nuova classe politica composta da giovani. Abbiamo creduto, per questo, che il Signor Presidente volesse dare una priorità assoluta al lavoro dei giovani e alle loro speranze e abbiamo, per questo motivo, insistito per avere risposte sui fondi milionari dati dal Governo alla Società SGR per le Start-up del Sud.
Ci siamo permessi di segnalare al Quirinale questa situazione per noi “gravissima” ma, nessuna risposta è giunta anche dal Colle. Saremmo felici se gli uffici del Quirinale, oggi che Lei si accinge finalmente a dare spazio ai giovani, volesse scaricare dalla posta Elettronica la nostra lettera perché possa essere valutata alla luce della vostra volontà di ripartire dalle Start-up.

Se ci siamo permessi di dare spazio a questa considerazione è solo per costruire insieme a quella parte della Politica che pure c’è, e speriamo lei ne faccia parte, un sistema di tutela dei giovani e del loro diritto a non dovere sottomettere la loro intelligenza, alla quale è affidata la sorte del genere umano, a individui, da voi incaricati, che ammettono di non essere in grado di valutare i loro progetti ma al momento del risarcimento delle trasferte, da parte dello Stato, avanzano le loro pretese.
Vorremmo sapere che fine hanno fatto i fondi destinati alle Start-up per i Giovani del Sud Italia.
Per questo, non ce ne voglia, Ministro Corrado Passera, ora rivolgiamo anche a lei le stesse domande e attendiamo un risposta. Ecco il link:

http://www.ilparlamentare.it/2012/04/societa-sgr-ministro-profumo-non-risponde-e-ora-lo-dice-anche-il-politecnico-di-milano/

Fabio Gallo – esperto in Gestione della Conoscenza

 

ROMA – da Il Corriere della Sera – 27 settembre 2012 –
Le domande, la richiesta di suggerimenti proprio a loro, gli startupper. Coloro i quali dovrebbero rilanciare la cultura dell’innovazione di prodotto in un Paese in cui ricerca e sviluppo sono sostantivi-spot per convegni (spesso) auto-referenziali. Al bando le photo-opportunity, le accuse di presenzialismo, Corrado Passera gioca in contropiede e decide di rivolgersi a loro. Gli ipotetici destinatari del decreto Crescita2 – più volte annunciato e ora sembra limato nei minimi dettagli per essere approvato dal Consiglio dei ministri (venerdì dovrebbe essere il gran giorno, al massimo sabato) – di una serie di misure per far ripartire il Paese, soprattutto per fare il Restart dell’Italia (come il nome del documento redatto da 12 saggi per incoraggiare la nascita di imprese ad alto contenuto tecnologico).

GLI STARTUPPER – I (presunti) Zuckerberg, Larry Page, Bill Gates il ministro li trova davanti a sé di primo mattino a Techcrunch Italy, il primo evento italiano organizzato dalla «Bibbia» dell’informazione tecnologica online. Daniele, Stefano, Gianluca, Andrea sono alcuni di loro. Età compresa tra i 20 e i 40 anni rispondono alle domande del ministro: «Di cosa vi occupate, come posso aiutarvi?», chiede loro Passera inseguito da un «codazzo» di giornalisti. «Credito, capitale, remunerazione degli investitori – dice. – Tutto questo vedrete all’interno del decreto. Destinato a giovani e non giovani (senza, quindi, il vincolo anagrafico sul quale il web si era scatenato nei giorni scorsi per criticare le mosse governative, ndr). Per stimolare le imprese hi-tech a nascere e a strutturarsi, collegandole a centri di ricerca e università e abbattendo il costo del lavoro (anche se su un ipotetico contratto ad hoc per le start-up ci sarebbe più di qualche resistenza, ndr).

IL DOCUMENTO – In soldoni il ministro per lo Sviluppo economico conferma l’impianto del documento di oltre 150 pagine redatto da una task-force di 12 saggi, tra i quali venture capitalist, gestori, startupper, consulenti, esperti di cultura digitale presentato pubblicamente il 13 settembre. Con una serie di varianti – sui quali si sta concentrando il lavoro dei tecnici ministeriali – e con una serie di misure incentivanti, dall’Iva per cassa per le start-up, calcolando le imposte sulle base dei flussi di cassa reali, allo sgravo Irap, fino alla facoltà di remunerare le prestazioni di lavoro dei fornitori esterni con quote di capitale delle società stesse. L’obiettivo – temerario – è realizzare una serie di micro Silicon Valley capace di competere tra loro attraverso la mobilitazione degli enti locali e delle istituzioni universitarie sul territorio. Perché no, attraverso degli spin off di aziende e centri di ricerca.

IL TERRENO FERTILE – «Vogliamo creare un terreno fertile – aggiunge Passera – per sviluppare la già ottima cultura imprenditoriale del nostro Paese, dotando chi ha un’idea e un business plan della possibilità di attingere a dei finanziamenti con facilità e senza complicazioni burocratiche». La cinghia di trasmissione del credito dovrebbe avvenire – per chi soddisferà una serie di requisiti (percentuale di ricerca e sviluppo, fatturato non superiore ai 5 milioni di euro e aziende con non più di 4 anni di vita) – attraverso un fondo dei fondi, la cui dotazione economica oscillerebbe tra i 50 e i 100 milioni di euro – capace di ripartire a cascata le risorse attraverso l’intermediazione di incubatori, business angels e venture capitalist per supportare le idee più innovative. Incoraggiando sul lungo termine anche la loro quotazione in Borsa. Il pacchetto dovrebbe interessare tutti i settori produttivi, con una particolare inclinazione per l’internet economy, cui farebbero da appoggio investimenti in infrastrutture per la banda larga inserite nell’Agenda Digitale. Ora non resta che aspettare se i propositi si tradurranno in realtà.

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