Silvio Berlusconi? ”Mi odia da lungo tempo”, dice il sindaco uscente di Napoli, Rosa Iervolino Russo che spiega anche perche’.
”Quando ha vinto la prima volta, era dopo la nostra sconfitta nel 1994, – racconta – Martinazzoli non si fece trovare e fui nominata reggente del Partito popolare. Il governo del partito straordinario era composto da me e dai due capigruppo che erano Mancino per il Senato e Andreatta per la Camera. A Berlusconi mancava qualche parlamentare al Senato per avere la maggioranza, tanto e’ vero che ne compro’ due o tre”. ”Convoco’ la delegazione del Partito popolare – aggiunge – Appena entrammo nella stanza Berlusconi ci disse: ”Ecco tre magnifici ministri del Governo Berlusconi”. E noi gli dicemmo: ”Presidente, tre leali oppositori del Governo Berlusconi”. Cosi’ portammo il Ppi, piccolo ma in grado di fare appunto l’ago della bilancia, all’opposizione. E’ logico, dunque, che Berlusconi non mi ha mai amata”.
Una cosa, su tutte, il sindaco uscente di Napoli, Rosa Iervolino Russo, la rivendica: ”L’aver pestato i piedi ai poteri forti”. In un’intervista all’ANSA, risponde cosi’ a chi le chiede se nei suoi due mandati di sindaco, ritiene di aver fatto uno sbaglio: ”L’aver pestato ai piedi ai poteri forti e’ un grosso sbaglio, ma l’ho fatto molto volentieri e lo rifarei 50mila volte”. ”Non ho mai ceduto a pressioni di interesse e non ho mai fatto qualcosa perche’ poteva far comodo a qualcuno che aveva la proprieta’ dei giornali o grossi altri poteri”, ha aggiunto.
PD NON MI E’ STATO ACCANTO – ”Ho sempre molto creduto e continuo a credere nel partito democratico, in un partito nel quale tutti i i riformisti, coloro che pongono la giustizia, la solidarieta’ e la pace al primo posto si mettessero insieme per fare un grande sforzo di crescita civile ed anche economica del paese”, dice. ”Devo dire che a Napoli non l’ho mai sentito vicino e neanche quello di Roma – aggiunge – Napoli e’ la citta’ con il piu’ alto tasso di disoccupazione, poverta’, carenza di strutture. Se uno non conosce la realta’ di Napoli non riesce neanche a immaginarle, non dico a capirle”. ”E’ una citta’ dove c’e’ la camorra, dove ci sono mille problemi – conclude – E allora bisogna avere l’umilta’ di capire prima di giudicare. E non sempre anche a livello centrale, il partito ha avuto questa umilta’. Non ha capito e ha giudicato male. O semplicemente se ne e’ disinteressato. A livello locale e’ ancora troppo diviso in gruppi e gruppetti personali, non riesce a volare alto”.
CONSIGLIO A SUCCESSORE DI NON DIRE BALLE – C’é un consiglio che il sindaco uscente di Napoli, Rosa Iervolino Russo, è pronta a dare al suo successore: quello “di non raccontare balle”. “Seguo con molta discrezione la campagna elettorale, perché finché faccio il sindaco non farò mai politica in senso aspro e cattivo perche rispetto i partiti e ancor di più le istituzioni – spiega in un’intervista all’ANSA – però leggendo i giornali sento promesse mirabolanti. Tutti aggiustano tutte le strade, tutti trovano posti di lavoro, tutte cose sacrosante, ma che a volte escono dalle competenze del comune”. “Consiglio di non promettere né cose che fuoriescono dal nostro mandato, né cose che non sarebbero fattibili. Certo che sarebbe fattibile aggiustare tutte le strade, ma i soldi?”, sottolinea. “Non ho avuto un buon trattamento dalla stampa, ma ho avuto un buon trattamento dalla gente – conclude – e sa perché? Perché la gente si fida e sa che se una cosa non è possibile dico no subito. Quindi al mio successore chiedo di essere sincero, di rispettare la gente di Napoli che è gente meravigliosa”.
ANSA