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DDA di Catanzaro: indagato Gerardo Mario Oliverio Presidente della Regione Calabria

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mario oliverio-regione calabria-nuova giunta
Il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio

Il Gip distrettuale di Catanzaro ha emesso un provvedimento di obbligo di dimora nel comune di San Giovanni in Fiore per il presidente della Regione Calabria, Gerardo Mario Oliverio, eletto nelle file del Pd. L’accusa è abuso di ufficio. In un primo momento la stampa locale aveva evidenziato il metodo mafioso, smentito dagli stessi inquirenti. Il provvedimento è stato emesso nell’ambito dell’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Cosenza in materia di appalti pubblici che prende il nome “landa desolata”, parole pronunciate da uno degli indagati per descrivere l’aeroporto di Scalea che, rispetto a quanto finanziato e previsto dalla classe politica, era, appunto, una “landa desolata”.

La Dda di Catanzaro aveva chiesto gli arresti domiciliari per Mario Oliverio, richiesta non accolta dal Gip Pietro Carè che invece ha disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza – San Giovanni in Fiore (Cosenza) – per il Governatore.

Aeroporto di Scalea
Aeroporto di Scalea

L’inchiesta sugli appalti pubblici è coordinata dalla Dda di Catanzaro riguarda, secondo quanto si è appreso, due appalti, uno sul Tirreno Cosentino, ed uno riguardante un impianto sciistico in Sila. Nei confronti di alcuni indagati viene ipotizzata anche l’aggravante dell’articolo 7 per avere agevolato la cosca di ‘ndrangheta Muto di Cetraro. Complessivamente le misure emesse dal Gip distrettuale su richiesta della Procura distrettuale antimafia catanzarese al termine delle indagini condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria diretto dal colonnello Michele Merulli, sono 16, due delle quali riguardano l’ex sindaco di Pedace Marco Oliverio (obbligo di dimora) e l’imprenditore Giorgio Barbieri, già arrestato nel febbraio dello scorso anno nell’ambito di un’altra inchiesta perché accusato di essere intraneo alla cosca Muto.

LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARIO OLIVERIO
“Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame. La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica. I polveroni sono il vero regalo alla mafia. Tra l’altro l’opera oggetto della indagine non è stata appaltata nel corso della mia responsabilità alla guida della Regione”. Lo afferma in una nota il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Ma, a rassicurare la fondatezza delle indagini è il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri che cita sia intercettazioni ambientali che telefoniche inequivocabili.

DALL’INDAGINE “LANDE DESOLATE” EMERGE VOLTO DELLA POLITICA DI BASSO LIVELLO
Dall’ordinanza di applicazione della misura cautelare emergono fatti gravi destinati ad animare il dibattito sul ruolo della politica che, vissuto come descritto delle intercettazioni riportate nell’ordinanza, che non lasciano spazio ad equivoci, sembrano essere il volto della drammatica involuzione. In modo particolare, come più volte dichiarato dallo stesso Procuratore Nicola Gratteri, a proposito della realizzazione della nota Piazza Bilotti di Cosenza che si scopre essere realizzata sotto il patrocinio della ‘ndrangheta, si evidenziano “metodi” di un fare politica diametralmente opposta all’immagine che sia Mario Oliverio che Mario Occhiuto promuovono di se stessi.

MARIO OLIVERIO E MARIO OCCHIUTO RACCONTATI NELLE INTERCETTAZIONI DAL DIRETTORE DEI LAVORI DI PIAZZA BILOTTI
Protagonisti sarebbero il Presidente della Regione Calabria Gerardo Mario Oliverio e il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (cfr. ordinanza pag. 99 e 100). Il primo, avrebbe chiesto di rallentare i lavori di realizzazione per evitare che ad inaugurarla fosse il Sindaco di Cosenza. Mario Occhiuto, parimenti, una volta decaduto dal ruolo di Sindaco di Cosenza e sostituito dal Commissario, avrebbe manifestato lo stesso interesse ma al contrario del Presidente della Regione Oliverio. Il Sindaco Mario Occhiuto, dalle intercettazioni, avrebbe dichiarato “non ho più l’interesse che voi finiate presto”. Il tutto, mentre i lavori venivano gestiti dall’impresa che sarebbe profondamente inquinata dalla ‘ndrangheta. A raccontare le malefatte della politica, il direttore dei lavori della nota piazza cosentina che non esita a dire dei politici: “sono come delinquenti: ti ricattano”.

MASSIMA ATTENZIONE DEI SISTEMI DI SICUREZZA PER NICOLA GRATTERI
Ciò fa credere che le indagini a cura della Procura della Repubblica di Catanzaro coordinate dal Procuratore Nicola Gratteri, come egli stesso ha dichiarato, avrà molti sviluppi e molte sorprese. L’indagine “Landa desolata” tocca grandi interessi e a vari livelli. Le intercettazioni mostrano un groviglio di attività nelle quali si intrecciano pericolosamente in Calabria mafia e politica ai massimi livelli. Certamente, va detto, ogni accusa dovrà essere dimostrata all’interno delle aule di giustizia e tutti sono innocenti fino all’ultimo grado di giudizio. Ma dalle 180 pagine dell’ordinanza emerge un gravissimo danno alla società civile,  motivo per cui è aumentata l’attenzione per la tutela della persona del Procuratore Nicola Gratteri, oggi posta a serio rischio, visti i livelli politici e mafiosi coinvolti.

SCARICA L’ORDINANZA
Ordinanza della Misura Cautelare

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