a cura dell’Avv. Giovanni Borrelli/
Le attuali diatribe politiche, che hanno visto negli USA emergere forti segnali di insofferenza e contestazione, in merito ai provvedimenti presi con immediatezza dal Presidente da poco eletto, attengono a presunte violazioni di principi costituzionali, riguardanti soprattutto la tutela della razza e del credo religioso che sono state poste in discussione ultimamente.
Ora, se è vero che la mera tolleranza illuministica, allo stato, risulta forse superata, è indiscutibile però che debbano essere ridefinite le regole per evitare gravi fratture sociali, ma è altrettanto vero che occorre rispettare la dignità dell’uomo e soprattutto il valore non negoziabile della democrazia, evitando deleterie regressioni ed eccessi di individualismo autopoietico, che potrebbero infettare, con rovinoso radicalismo, la solidarietà, la comprensione umana e l’accoglienza, che hanno fatto da sempre degli Stati Uniti d’America il paese modello.
Ridisegnare, pertanto, tali encomiabili regole di civiltà, potrebbe a nostro avviso, costituire un grave decadimento di valori in tutto il mondo, retrocedendo l’umanità ad uno stato di barbarie che sembrava invece definitivamente sconfitto, tant’ è che sono stati sempre additati come incivili quei paesi che non rispettavano tali norme etiche imprescindibili.
Auguriamoci, quindi, che il giuramento fatto sulla Bibbia, da coloro che hanno assunto le cariche governative del Paese più importante del mondo, li illumini nel far rispettare la dignità della persona e soprattutto nell’ottemperare alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, espressamente caldeggiata proprio dagli Stati Uniti d’America.