Quella del Consigliere regionale Carlo Guccione è l’unica voce chiara e distinta che la Sinistra ha in questo momento in Calabria. Le sue politiche e scelte, sin dall’inizio del suo mandato, si sono mostrate dirette a coinvolgere l’intero ventaglio di categorie del lavoro e delle professioni, senza mai mancare di attenzione ai disoccupati e alle classi deboli. La speciale attenzione rivolta con competenza all’investimento vincente dei fondi UE e a riorganizzare l’esistente (Patrimonio dello Stato, della Regione Calabria e degli Enti Locali) ai fini dell’inserimento al lavoro non solo delle classi svantaggiate, ma delle figure qualificate in grado di sviluppare nuove economie, hanno fatto di lui l’unica figura sempre in crescita nella sinistra, su cui puntare per scardinare quella forma congenita di assenza di sviluppo in un contesto di legalità che attanaglia la Calabria.
Oggi un nuovo comunicato che pubblichiamo interamente per la salvaguardia di 500 posti di lavoro e non solo:
CARLO GUCCIONE: INTERVENIRE SUBITO. A RISCHIO 500 POSTI DI LAVORO E FONDI UE
La risoluzione che l’Anas ha provveduto ad avviare del contratto con l’impresa ATI VIDONI per i lavori per la realizzazione del collegamento dallo svincolo autostradale di Firmo alla 106 Jonica all’altezza di Sibari (SS534) deve avere tempi celeri e certi per il nuovo affidamento dei lavori e per una rapida consegna dell’opera e la salvaguarda delle maestranze attualmente impegnate nell’opera.
Quello che desta preoccupazione è la situazione che si è venuta a creare per le 20 imprese che a vario titolo, prestazioni d’opera, prestazioni di servizi e imprese sub-appaltatrici rischiano il fallimento per aver effettuato oltre 4,5 Milioni di Euro di lavori e forniture che alla luce di quanto successo non si capisce chi deve erogare i pagamenti.
Le 20 imprese rischiano concretamente il fallimento per la forte esposizione creditizia verso il sistema bancario, che alla luce della risoluzione del contratto da parte dell’Anas alla ditta ATI VIDONI.
L’Anas non può non tenere conto della situazione in cui si trovano le 20 imprese che hanno operato nella costruzione di questa importante arteria autostradale e deve impedire il loro fallimento ed il conseguente licenziamento di 350 maestranze alle quali vanno aggiunti i 121 lavoratori direttamente impegnati nella costruzione dell’opera della ditta FIRMO-SIBARI SCARL esecutrice dei lavori. Detti lavoratori oltre ad aver perso il lavoro rischiano di vedersi negata anche la Cassa integrazione straordinaria già richiesta per loro.
Oltre al danno rappresentato dalla perdita dei 500 posti di lavoro, la beffa di non vedere completata l’opera finanziata con risorse Europee da rendicontare entro Marzo 2017 è ferma al 50% della sua realizzazione. Inoltre non può essere sottovalutata la pericolosità del suddetto tratto per le numerose interruzioni e deviazioni che rischiano di causare incidenti visto il volume di traffico anche di mezzi pesanti.
Nell’incontro previsto alla Prefettura di Cosenza per giovedì 25 Febbraio prossimo con l’Anas, deve essere trovata una soluzione che contestualmente preveda i pagamenti dei crediti vantati dalle imprese che hanno effettuato i lavori per circa 4,5 Milioni di Euro, la rapida ripresa dei lavori mettendo in campo tutte le procedure di legge per scongiurare il rischio che possa diventare una ennesima incompiuta con grave danno per il territorio che in quell’area conta una forte vocazione agroalimentare e turistica di grande valenza economica ed occupazionale.
La Giunta Regionale non può non mettere in campo un’iniziativa forte in merito alla situazione che si sta verificando in Calabria, ed in particolar modo nella provincia di Cosenza sul rischio di non completare le infrastrutture già avviate ed allo stesso tempo di cancellare i finanziamenti per le importanti opere già previste, ed in particolare, i lavori di rifacimento del tratto SS106 Roseto Capo Spulico – Sibari e dell’A3 Salerno – Reggio Calabria nel tratto Grimaldi-Cosenza.
Cosenza – 20/02/2016