La presidente del Consiglio Giorgia Meloni riceve a Palazzo Chigi la presidente della Commissione Ue Ursula Von Der Leyen. La premier ha accolto Von Der Leyen nel cortile di Palazzo Chigi con uno scambio affettuoso di saluti. Stretta di mano davanti ai fotografi prima di salire per il colloquio.
In precedenza si è tenuto un incontro tra la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e Romano Prodi. L’incontro, che si è svolto in un albergo romano, è parte degli appuntamenti che vedranno impegnata la leader Ue oggi nella Capitale. Al Teatro Quirino, Von der Leyen ha partecipato questa mattina alla presentazione del libro ‘La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa’ di David Sassoli con lo stesso Prodi ed Enrico Letta. Successivamente, Von der Leyen si è recata a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni
L’incontro conm Prodi è durato circa un’ora, per parlare di priorità che sono “nell’interesse dell’Italia e dell’Europa”. Da Bruxelles è questo l’indizio che arriva sul bilaterale tra Ursula von der Leyen e la premier Giorgia Meloni, al quale partecipa anche il ministro per gli Affari Ue, la Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza è certamente tra i temi principali sul tavolo. L’Italia, in teoria, vorrebbe più tempo per la messa a punto dei target concordati con l’Ue. Il problema, per il governo, non è la quantità di risorse ma il loro assorbimento. Difficilmente l’Ue accetterà di rinviare a oltre il 2026 la deadline del Next Generation. Ma sulle modifiche del piano la trattativa è aperta e, sottotraccia, è arrivata ad un livello già avanzato. L’Italia è in attesa che la Commissione dia la sua valutazione sulla richiesta della terza tranche di fondi. Ma il nodo è di lungo periodo. Il Paese ha un problema endemico di assorbimento delle risorse europee, i rincari dovuti all’inflazione hanno complicato il quadro.
L’Ue, di fatto, ha permesso di aggiungere un capitolo al piano, quello del RePower Ue, nell’ambito del quale all’Italia spetteranno circa 9 miliardi. Roma vuole un negoziato sulle modifiche più ampio. L’alveo giuridico è l’articolo 21 del Regolamento del Next Generation, la linea rossa suggerita dalla Commissione è non modificare riforme e macro-obiettivi. Sul resto l’Ue ha già mostrato aperture, anche perché l’Italia non è il solo Paese ad aver chiesto modifiche. Aperture che von der Leyen potrebbe sancire ‘vis a vis’ con la premier. Se il Pnrr è un tema caro soprattutto all’Italia il dossier degli aiuti all’industria Ue è la sfida che von der Leyen si è posta da qui alla prossima estate. L’obiettivo è creare un Inflaction Reduction Act europeo in risposta alle legge sull’inflazione americana. Bruxelles vuole evitare di andare allo scontro con Washington aprendo una controversia al Wto ma, a questo punto, vuole rispondere con i fatti in due mosse: un regime agevolato per gli aiuti di Stato e un fondo di sovranità a protezione dell’industria, sempre nel solco del Green Deal. Due obiettivi complicati, che saranno sul tavolo del Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio. Roma non è contraria all’idea ma, nelle riunioni dei rappresentanti dei 27 all’Ue, ha già ricordato quale sia il rischio che si nasconde dietro un liberi tutti sugli aiuti di Stato: agevolare chi ha lo spazio fiscale maggiore, come la Germania.
Al summit dei leader di febbraio ci sarà un altro dossier caldo sul tavolo, quello della migrazione. Ne parleranno anche von der Leyen e Meloni partendo da un punto sul quale, in realtà, non c’è mai stata divergenza tra Italia e Ue: i migranti in mare devono essere salvati. Passi avanti potrebbero arrivare nel breve periodo sulla dimensione esterna del dossier, sul quale la presidenza svedese vuole accelerare. L’obiettivo è creare un articolato piano per i rimpatri e un Sistema di preferenze generalizzate (Spg) per i Paesi d’origine che cooperano, concedendo tariffe agevolate per i prodotti in via d’esportazione. E’ una strada in salita e dispendiosa sulla quale, tuttavia, c’è più o meno l’intesa di tutti in Ue. Intesa che resta invece lontana sul sistema dei ricollocamenti, sul quale l’Italia chiede, tra l’altro, più responsabilità da parte degli Stati che finanziano le Ong che operano nel Mediterraneo. L’arrivo di von der Leyen nel giorno in cui, di fatto, la Commissione torna a pieno ritmo, non era scontato. La numero uno dell’esecutivo europeo ha voluto però omaggiare David Sassoli, e interverrà alle 11 al Teatro Quirino alla presentazione del libro ‘La saggezza e l’audacia’, che raccoglie i discorsi dell’ex presidente dell’Eurocamera. Poi, attorno alle 13, salirà a Palazzo Chigi. E a Roma è previsto un bilaterale anche con Romano Prodi che dal 1999 al 2004 guidò proprio la Commissione Ue.
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