di Nicola Serrani/
Le regionali in Calabria sono al centro di polemiche tragicomiche, dopo l’incursione di Silvio Berlusconi che nel comizio di Tropea ha affermato che la sua candidata alla presidenza della Regione Calabria Jole Santelli non gliel’ha mai data. La battuta, per niente gradita alle donne calabresi, ha richiamato con forza, quel clima da bunga bunga, che ha visto l’Italia esposta al pubblico ludibrio in campo internazionale e perdere la stima dei Paesi partner anche a causa dell’enorme volume di articoli di cronaca che per anni e anni hanno dipinto di ridicolo l’Italia.
Ed è in Calabria che anche Matteo Salvini perde la faccia e pone il sigillo sulla sua incapacità di mantenere la parola di leader politico della Lega, quando nel Teatro Morelli di Cosenza annunciava con forza che non avrebbe mai candidato il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, responsabile del dissesto finanziario del Comune di Cosenza, per poi accettare di candidare Jole Santelli coresponsabile in quanto Vicesindaco.
A svelare il motivo per cui prendono vita questi paradossi in Calabria, è Giancarlo Giorgetti che ha affermato “Se in Calabria vince il Centrodestra? Si, ma non importa niente a nessuno”. E se lo dice il vicesegretario federale della Lega, dal 1º giugno 2018 al 5 settembre 2019 Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel Governo Conte, con delega ai Servizi Segreti, è frase da considerare e su cui riflettere bene. In Calabria, è lecito pensare, si fa teatrino politico, come dimostra Silvio Berlusconi a Tropea, in un contesto nel quale, invece, i calabresi onesti si stringono intorno al Procuratore Antimafia Nicola Gratteri che sta colpendo duramente e senza precedenti nella storia della Magistratura calabrese, le massomafie che uniscono ‘ndrangheta a politica.
PROPRIO COME CETTO LAQUALUNQUE
Silvio Berlusconi si presenta spavaldo in una terra di grandi sofferenze e problemi acuti di lavoro che alla povertà estrema di molti, vede contrapposta la “miseria” della classe politica che, come ha ben detto Cetto Laqualunque, pensa al pelo.