Maria Elisabetta Alberti Casellati, di Forza Italia, è la nuova presidente del Senato; Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle, è il nuovo presidente della Camera. Gli applausi — in entrambi i rami del Parlamento — sono scattati non appena i due candidati hanno superato il quorum necessario per l’elezione; lo spoglio delle schede sta intanto continuando. Fico è stato eletto alla quarta votazione, con 422 voti. È arrivata invece alla terza votazione l’elezione di Maria Elisabetta Alberti Casellati: per lei 240 voti: è la prima donna a essere eletta presidente del Senato. Entrambi saliranno oggi al Quirinale dal presidente della Repubblica Mattarella.
Fonte ASCA – Elisabetta Alberti Casellati è la nuova presidente del Senato. Ha superato il quorum necessario per essere eletta e l’aula di Palazzo Madama ha salutato con un applauso. “Riservate qualche energia per l’applauso finale”, ha commentato il presidente di turno dell’assemblea Giorgio Napolitano. E’ stata eletta presidente del Senato con 240 voti. Valeria Fedeli ha ottenuto 54 voti, 3 Calderoli, 2 Roberta Pinotti, uno Maurizio Gasparri, uno Luigi Zanda, 14 schede bianche e una nulla. E’la prima donna presidente del Senato con i voti del centrodestra e dei Cinque Stelle.
Casellati, avvocata e professoressa universitaria fedelissima di Berlusconi (parlamentare Fi dal ’94), quando ricoprì la carica di sottosegretaria alla Salute con Girolamo Sirchia finì nelle polemiche per avere piazzato la figlia Ludovica a capo della segreteria del ministero.
Deve molto della sua elezione all’unica donna presidente di partito del centrodestra. Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, riferiscono fonti parlamentari del centrodestra, hanno svolto un ruolo chiave nella notte per riaprire il dialogo Berlusconi-Salvini dopo lo strappo della seconda votazione a palazzo Madama che ha visto la Lega votare Bernini e subito dopo Berlusconi annunciare che Fi avrebbe invece continuato a votare Romani. Meloni non si è arresa e ha preteso stamani un nuovo vertice chiedendo e ottenendo, secondo quanto riferito, un passo indietro a entrambi.
A Berlusconi dalla volontà di scegliere solo lui il nome del candidato Fi per la presidenza del Senato, restando su Paolo Romani anche a fronte del non possumus M5s su quel nome. Mentre a Salvini Meloni ha chiesto e ottenuto un passo indietro dall’ambizione di scegliere da solo, o peggio in accordo con Di Maio, i nomi da far votare al centrodestra. Siano quelli di Annamaria Bernini o quello, ancora più dirompente perché non azzurro di Giulia Bongiorno. Il nome su cui invece Salvini e Di Maio si erano accordati stanotte convergere in coppia con Roberto Fraccaro come soluzioni sostenuta a colpi di maggioranza da Cinque Stelle e Lega, in caso di mancata ricomposizione del centrodestra. Bongiorno o altro nome leghista per il Senato diverso dallo stesso Salvini a fronte dell’accordo di coalizione per un azzurro a palazzo Madama raggiunto insieme al riconoscimento della premiership di coalizione per Salvini, infatti, a giudizio di Fdi avrebbe sancito insieme la fine del centrodestra ma anche della indicazione unitaria del leader leghista al Quirinale come nome senza subordinate per l’incarico da premier. Da qui la telefonata da palazzo Grazioli di Matteo Salvini a Luigi Di Maio con il nome di Elisabetta Alberti Casellati per palazzo Madama espressione di tutto il centrodestra.
E la comunicazione di Di Maio a Salvini che per la Camera il nome da votare sarebbe dunque stato quello di Roberto Fico. Da sempre prima scelta dei Cinque Stelle. Superato solo nell’indicazione notturna dei capigruppo M5s per Roberto Fraccaro, quando la possibilità di ricompattare il centrodestra non sembrava alla portata.
Dopo l’elezione: “Felice, emozionato e orgoglioso”: il segretario della Lega celebra così, davanti alle telecamere in sala stampa al Senato, l’elezione dei presidenti delle due Camere, che “non è una vittoria di nessuno ma degli italiani, è una bella giornata”. Matteo Salvini rivendica il “buon senso” come metodo per ottenere il risultato e aggiunge: “Il centrodestra ha dimostrato compattezza, lealtà e coerenza. Auguro buon lavoro ai presidenti delle Camere, che mi auguro possano iniziare a lavorare nell’interesse degli italiani”. Applicando il buon senso, ha affermato, “abbiamo dimostrato rapidità e concretezza. Ora l’obiettivo è che tutti gli elettori italiani siano rappresentati negli uffici di presidenza” dei due rami del Parlamento”.