Un viaggio nei sapori dell’Italia contemporanea, fra storie di impegno, passione e successo. Visitando ristoranti, stellati e non, ma anche bar, pasticcerie e produttori. Sia locali e imprese in cui vive la tradizione (che si rinnova di generazione in generazione), che attività nuove, nate da idee giovani, accomunate dal desiderio di valorizzare il proprio territorio e i suoi prodotti. È la nostra nuova serie di «Food reportage», il format che «Cucina Corriere» ha ideato assieme a «Pastificio Garofalo», main sponsor dell’iniziativa, e che ogni anno ci consente di raccontare pezzi d’Italia attraverso immagini, indirizzi gourmet e consigli gastronomici. La nostra intenzione è quella di offrirvi dieci valide guide per i vostri (gustosissimi) week end in Italia. Per fare in modo, però, che questo tour enogastronomico 3.0 fosse speciale, ci siamo affidati a due bravissime fotografe, Claudia Ferri e Stefania Giorgi, che vi racconteranno il nostro territorio. Dieci tappe, dieci luoghi, dieci gusti.
Si comincia da Cortina d’Ampezzo. Rifugio Averau, tempio della chef Paola De Lorenzi, che è la tappa fissa di chi voglia provare un’esperienza gourmet in vetta. Qui si cucina il cappello di alpino, un raviolo verde, a punta, ripieno di formaggi, con, al posto della piuma, una foglia di timo. Ancora, il ristorante El Brite de Larieto, che ha un suo caseificio e utilizza solo prodotti della propria azienda agraria. Lo chef è l’ex campione di sci Riccardo Gaspari, allievo e amico di Massimo Bottura. Poi il Tivoli, unico ristorante stellato cortinese, in cui i prodotti della montagna vengono uniti ad esempio al pesce: dando vita agli gnocchi di patate ripieni di baccalà, serviti in una crema di funghi cantarelli e polvere di capperi, per donargli la giusta sapidità. E poi l’aperitivo dell’Hotel Cortina. Ancora, la Pasticceria Alverà, in cui dolci some lo strudel sono scomposti, modificati e trasformati in coloratissimi pasticcini mignon.
Seconda tappa Trieste. La tradizione del caffè, i buffet dove dominano ancora i sapori della cucina slava, pasticcerie d’impronta austroungarica, in cui si prepara la Torta Dobos: dolce ungherese con sei strati di pasta con crema al caramello. Un salto alla drogheria Toso, ferma a un secolo fa, in cui si vendono ancora sfusi té e spezie. Ma anche l’Antico Caffè San Marco, dove in periodo austroungarico si ritrovavano i patrioti italiani, e dove oggi gastronomia e cultura si incontrano grazie al gestore, l’editore italo-greco Alexandros Delithanassis .
Si prosegue con Bergamo. Il Conero. E poi la zona gastronomicamente opulenta del Cilento (abbiamo girovagato da Paestum a Castellabate). Qui abbiamo assaggiato la mozzarella biologia della Tenuta Vanullo. La pasta fresca della tradizione: cavatelli, lagane e fusilli de La Dispensa di San Salvatore. Le ricette dello stellato Peppe Stanzione de Le Trabe. I sottolio Maida (speciali i carciofini piccolissimi, colti al punto di maturazione ideale). Ma anche i cannoli di pistacchio con cialda di mandorle caramellate de La Torretta di Marina di Castellabate.
Altra tappa sarà Alba, dove il tartufo regna sovrano. Ma anche l’Abruzzo: da Castel di Sangro a Sulmona; Il Reale del tristellato Niko Romito; i confetti Rapone (confettari da 10 generazioni), i formaggi di Gregorio Rotolo. E poi, non volevate fare un tuffo nella Costiera Sorrentina? Noi vi racconteremo il meglio di Vico Equense, Sorrento, Massa Lubrense… La torrefazione Maresca, dove il caffè è ancora tostato a legna a Piano di Sorrento. La delizia al limone di Gabriele Cuomo a Vico. La Pizza a Metro.
Chiudiamo con la Puglia (Polignano a Mare) e la Basilicata (Matera). Inoltre, per ogni regione, sarà disponibile una video ricetta di Racconti di Cucina con un piatto legato al tema del reportage. Per imparare a preparare ricette quasi dimenticate come gli gnocchi di patate alle susine o i gemelli con peperoni cruschi. Chi desidera poi approfondire le tradizioni regionali troverà nella sezione «Fud Week» una guida online che illustra attraverso schede i prodotti dei vari territori, selezionati dalla redazione Cucina tra i tanti raccolti su «Gente del Fud», il portale sul cibo italiano creato dal «Pastificio Garofalo». Insomma, da questa settimana, ogni giovedì state con noi (troverete i food reportage a questo link). Saremo la vostra (gastro) guida.
Fonte Corriere.it a cura di Gabriele Principato