Redazione de ILPARLAMENTARE.IT/ M.Mon/
Puglia – Ciò che sta accadendo oggi in Puglia nella gestione delle scuole evidenzia il volto di una politica sclerata che procede priva di senno procurando il male non solo dei cittadini ma della politica stessa. Gli italiani – attestano proprio oggi le statistiche – non credono più nella politica e nei politici. Una situazione pericolosa che evidenzia, tra l’altro, come la classe politica non riesca più ad amministrare la macchina burocratica che ha ben compreso le debolezze della stessa politica e la governa. Oggi i Dirigenti Scolastici della Puglia, di quella Puglia nota anche per le buone pratiche, si ribellano e senza mezzi termini, ad una gestione grossolana ed inefficace che sta evidenziando una disfunzione seria e allarmante.
CHIESTA IMMEDIATA CONVOCAZIONE TAVOLO TECNICO A FRANCO INGLESE
Tutti per uno e uno per tutti, nel mettere di fronte alle loro responsabilità gli enti locali che in questi giorni stanno facendo letteralmente gelare studenti e personale delle scuole. Si sono costituiti in coordinamento e intendono battere i pugni per ottenere autonomia reale sulla gestione ordinaria delle scuole.
Come? Semplice, a parer loro, i soldi e le competenze per la gestione ordinaria devono essere passati pari pari alle scuole. Intanto il coordinamento dei dirigenti scolastici ha chiesto al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale (Usr), Franco Inglese, di farsi parte attiva chiedendo che sia convocato un tavolo tecnico attorno al quale mettere insieme Miur (Ministero dell’Istruzione dell’Università della ricerca), la Regione, la Provincia, i Comuni.
LUIGI MARTANO – DIRIGENTE SCOLASTICO DELL’ALBERGHIERO DI OTRANTO
“Vogliamo evitare balletti di disimpegno – spiega Luigi Martano, dirigente scolastico dell’Alberghiero di Otranto – degli altri, per quel che riguarda i propri compiti istituzionali. Siamo in una situazione che non può essere tollerata, giocata sulla pelle delle scuole, perché le Province vogliono ottenere deleghe per mantenersi in vita come istituzioni. Intanto assistiamo a comuni che non vogliono più fornire carta igienica alle scuole elementari di loro competenza, alla provincia di Taranto che ha fatto una raccomandata a tutti i dirigenti delle scuole superiori, sulle quali ha competenza, esonerandosi da responsabilità in merito al decreto legislativo sulla sicurezza”.
DIRIGENTI SCOLASTICI INFEROCITI: “SIAMO ALLO SBANDO”
Siamo allo sbando, ripetono i dirigenti scolastici inferociti perché – nel frattempo e dopo la ripresa delle attività i termosifoni sono spenti in diverse scuole, con tanto di sciopero dei ragazzi, e dove va bene sono accesi per tre ore e, al momento, si fa di necessità virtù e ci si accontenta. Ma intanto affilano le unghie, pronti a mettere i punti sulla giusta vocale dicendo “No” a un giogo che li ha visti, loro malgrado, sotto il giogo degli enti locali nella gestione degli immobili. “Vi pare normale – accusa Martano – che la Provincia debba mandare un manutentore da Lecce per accendere il timer dei termosifoni? Noi non abbiamo neppure la chiave del locale caldaie e non credo che sia neppure accettabile in termini di sicurezza”. In pratica per tutto l’autunno, quando le temperature erano più che primaverili, nelle scuole si scoppiava di caldo, ma i termosifoni non potevano essere spenti (a meno di intervento del famoso manutentore) e si stava con le finestre aperte, mentre ora che si gela non c’è manco il gasolio e i soldi per acquistarlo. “La prossima settimana sarà cruciale per le nostre decisioni. Forse questo cambio normativo è l’occasione buona per cambiare uno stato di cose che non funziona. Le Province stanno sparendo e spero che presto spariscano anche le Regioni per tornare, come nel Medioevo, con i Comuni al centro della vita politica”. E poi la ciliegina finale di Martano: “In questi giorni le scuole stanno ricevendo i soldi per le scuole belle: li impieghino per installare impianti fotovoltaici così non dovranno dipendere da nessuno”.