Redazione ILPARLAMENTARE.IT/
Ultime News 28 Gennaio 2015/ Poteva sembrare una perfetta alchimia politica, quella di un accordo tra Mario Oliverio e Maria Carmela Lanzetta ma il nome del Sindaco e Ministro “coraggio”, evidentemente, al momento non risulta ancora accostabile alla Giunta regionale della Calabria nella quale appare il nome dell’Assessore con nomine “pesanti” Nino De Gaetano, di cui la Squadra mobile aveva chiesto l’arresto in un’inchiesta sul potente clan Tegano. Oggi tutta la stampa nazionale è concentrata sul caso Regione Calabria – Ministro Lanzetta. E una soluzione bisognerà pur trovarla, onde evitare, come afferma giustamente afferma il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, che si perdano altri due mesi in un nuovo toto giunta.
A tuonare da Roma è il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Del Rio che starebbe chiedendo con decisione un passo indietro di Nino De Gaetano al Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Una situazione tanto imbarazzante quanto incresciosa che da una parte vede Oliverio sostenere le sue scelte anche perché De Gaetano non avrebbe mai ricevuto formale avviso di garanzia per l’inchiesta Tegano e dall’altra il Ministro Maria Carmela Lanzetta che non può dire “si” in una simile situazione che la vedrebbe in dicotomia con l’Assessore Nino De Gaetano.
Ciò rafforza la reputazione del Sindaco e Ministro “coraggio” le cui azioni sono motivate da chiare scelte politiche legate allo sviluppo della Calabria in un ambiente di assoluta legalità, dove anche semplicemente i dubbi non devono trovare spazio. E ciò è rassicurante per chi desidera avviare un reale percorso di sviluppo territoriale e del lavoro. Allo stesso tempo, però, questa situazione mostra quanta poca chiarezza vi sia anche nelle sfere investigative le quali, anche da Roma, se hanno qualcosa da comunicare, devono pronunciarsi sulla persona di De Gaetano e dire, una volta per tutte se è a rischio contaminazione , come si sta lasciando credere, oppure no. Oggi la chiarezza in chiarezza in Calabria serve a tutti e soprattutto ai cittadini che attendono passi concreti nel settore lavoro. Dunque, o dentro o fuori, ma non dovrebbe diventare una guerra tra ministro Lanzetta e De Gaetano, bensì una esigenza di chiarezza dei massimi livelli dello Stato in ambiente investigativo che non possono far mancare la loro decisione. Non sarebbe neanche giusto, d’altra parte, rendere la Regione Calabria ingovernabile a causa di una nebbia che in questo territorio davvero complesso, potrebbe sollevarsi su tanti. Viene da pensare a Milano EXPO 2015 definito dall’alta magistratura antimafia “EXPO delle Mafie” dove tra corrotti e arrestati, la politica nazionale sguazza come se nulla fosse.
La Calabria necessita di immediata calma governativa e sarebbe troppo facile lasciarla navigare nell’ozio di Stato. Per cui chi sa parli, altrimenti si chiarisca e si governi.
Di certo la Calabria è la regione d’Italia più difficile da governare e il trasversalismo politico non aiuta Mario Oliverio ad attuare l’indispensabile piano di riforme atteso dai cittadini calabresi. Di certo gli organi istituzionali e politici preposti al chiarimento della questione, oggi, dovranno pronunciarsi con chiarezza poiché una sana politica di rinnovamento non può prescindere da un’assoluta trasparenza e limpidezza degli uomini chiamati a governare la Regione Calabria.