Nessun veto su possibili nomi ma un richiamo a scelte condivise e rappresentative di tutti gli italiani e soprattutto che non siano “estranee” alle Istituzioni, perché “nella nostra Repubblica il Presidente non è una carica onorifica”. A dirlo è il leader dell’Ndc e ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in una intevista al “Corriere della Sera”.
“Noi non abbiamo né da fare nomi né da porre veti. L’Italia ha bisogno di una guida autorevole che sappia rappresentare tutti e assolvere le funzioni delicate che la Costituzione gli assegna”, argomenta Alfano, che poi ricorda che “il candidato presidente non lo si decide durante l’assemblea congressuale del Pd”, pur riconoscendone il ‘peso specifico’ dal punto di vista elettorale. “Occorrerà – argomenta Algano – che vi sia un lavoro preventivo per individuare una personalità che possa essere votata dal Pd e dalle principali forze del centrodestra”.
Sui nomi il ministro del governo Renzi non si ‘sbottona’ neppure quando si parla dell’ipotesi di Giuliano Amato, gradito a Silvio Berlusconi. “Ripeto – si limita a dire – non ho nomi da proporre e farlo ora significa rischiare di bruciarli. Quando sarà il momento, bisognerà aprire una consultazione tra le forze politiche per individuare una personalità che non abbia scheletri nell’armadio, che abbia esperienza istituzionale e possibilmente sia non troppo in là con gli anni, per dare un minimo di coerenza al ringiovanimento della Repubblica che si è innescato con gli ultimi governi” Ascanews