Il Garante della Privacy del Regno Unito indaga su un’indagine condotta dal social network sulla gestione degli aggiornamenti in bacheca. La battaglia contro Facebook parte da Londra. Il Garante della Privacy del Regno Unito ha aperto un’inchiesta in seguito allo studio condotto dal social network su come, la manipolazione dei news feed, possano anche influire sulle emozioni degli utenti.
Secondo il Financial Times l’indagine, che cercherà di capire se Facebook ha violato o meno la legge, potrebbe portare a una multa di 500 mila sterline; una multa simbolica, che avrebbe più effetti nell’immagine che nel portafoglio dell’azienda.
I FATTI. Con un’indagine condotta su circa 700 mila profili, Facebook, insieme alla University of California e alla Cornell, avrebbe dimostrato come le emozioni dei nostri contatti, espresse attraverso post e frasi che la bacheca di Facebook sceglie di mostrarci in base a raffinati algoritmi, influenzano quello che pubblicheremo sul social network. Lo studio dimostrerebbe la possibilità di manipolare gli utenti, non solo per fini di marketing e profilazione ma anche nella gestione delle emozioni.
FABIO GALLO LO AVEVA DETTO 8 ANNI PRIMA
Fa rabbrividire che l’esperto in gestione della Conoscenza Fabio Gallo (classe 60) aveva parlato di “manipolazione” ad Assisi già nel mese di Aprile 2005. L’analista aveva infatti parlato della possibile manipolazione da parte della rete del futuro del pensiero sociale. “Una possibilità reale – disse Fabio Gallo – che avrebbe serissime ripercussioni anche sulla gestione della Memoria collettiva del genere umano”. Ad Assisi, in quei giorni, Fabio Gallo era ospite del noto penalista napoletano Enrico Tuccillo che aveva indetto con Assisi Pax International una conferenza sull’oratoria che seppe coinvolgere in un pomeriggio memorabile, in quanto a profezie, Avvocati, Magistrati e Monaci di Assisi.