A cura de Il Parlamentare.it/
Aggiornamento al 21 Maggio – una battaglia di civiltà che ci piace e riteniamo doveroso sostenere poiché riteniamo che in Calabria il male peggiore non è solo la ‘ntrangheta ma qualcosa di molto più sconcertante: l’ignoranza, specie di chi siede ad una scrivania di un Ente preposto allo sviluppo del territorio e, invece, miete vittime a colpi di ignoranza. E’ il caso di quei funzionari che in un Ente regionale si trovano a dovere valutare progetti che a volte includono forti connotati innovativi che, per essere oggettivamente valutati attribuendo ad essi il giusto peso, richiedono dalla parte del valutatore esperienze specifiche. Quando esse mancano e tali soggetti si trovano a valutare i progetti di tanti giovani qualificati che sono il futuro onesto di un territorio affetto da mille problemi, allora la società civile muore. Quando un funzionario o un dirigente assunto a tempo indeterminato dovesse far pesare la propria ignoranza sul futuro di giovani esperti, onesti e preparati, essi dovrebbero essere valutati e, se il caso, rimossi. Il Giovani che hanno deciso di rendere pubblico il loro imbarazzo lo hanno fatto perchè prima di vedersi esclusi dalle graduatorie si sono recati molte volte presso gli uffici regionali a chiedere conforto ai responsabili di misura che, dopo avere detto “A”, all’alba del giorno dopo, sostengono “B”. Un comportamento sconcertante per chi deve programmare il proprio futuro e soprattutto se la semina di un mondo di incertezze che rendono ampia la sfera del “poi decido io”, proviene da chi deve essere d’indirizzo ed è pagato dai contribuenti.
CI SIAMO RECATI DALL’ASSESSORE TREMATERRA
Ieri questi Giovani si sono recati dall’Assessore della Regione Calabria Michele Trematerra al quale hanno esposto le problematiche rilevate e ci fanno sapere: “ringraziamo l’Assessore Michele Trematerra per averci ricevuti e ringraziamo i suoi collaboratori che ci hanno sempre accolti con gentilezza e affetto perché, evidentemente, in noi vedono i Giovani di cui essi parlano per un miglior futuro della Calabria. Abbiamo capito che le responsabilità di un amministratore sono per davvero molte, soprattutto in una regione difficile in ogni senso. Abbiamo esposto all’Assessore i nostri dubbi e abbiamo analizzato insieme ai Dirigenti le pratiche. Nel prendere atto – e questa vuole essere prova della nostra onestà – che chi ci ha indirizzati in uno dei progetti proposti lo ha fatto facendoci commettere un errore, rimane, per tutti gli altri, il fatto grave di essere stati scartati senza che ve ne fossero motivazioni. Noi andiamo avanti con la nostra battaglia e faremo sentire la nostra voce affidandoci ai media. Ci teniamo a far notare che qualora i problemi dovuti alle valutazioni superficiali o errate fossero – come abbiamo compreso – dovuti alla particolare ignoranza (da “ignorare” n.d.r.) di personale della Regione Calabria inadeguato al ruolo di esperto valutatore, sarà necessario disporre provvedimenti. La cosa che riteniamo davvero incredibile è che abbiamo fatto ciò che ci è stato riferito nel corso dei colloqui e nelle motivazioni del rigetto delle pratiche, gli stessi valutatori, hanno contraddetto quanto uscito dalla loro stessa bocca e noi, intanto, abbiamo perso un intero anno di lavoro”.
Una proposta potrebbe essere quella di far pagare ai cattivi valutatori tutte le spese legali e altro di tutti i progetti da essi esclusi e poi, inclusi in seguito a ricorsi al Tar e altro. Basterebbe solo questo per far capire a chi è assunto a tempo indeterminato che il lavoro è un dono che richiede determinato senso di responsabilità.
NEWS 19 Maggio – Quando è troppo, è troppo! e ora partono a testa alta un gruppo di qualificati giovani calabresi che lo scorso anno hanno presentato progetti aderendo alle misure 111 e 133 del PSR Calabria e che, nonostante viaggi e viaggi presso gli uffici regionali nei quali doverosamente si sono recati per chiedere tutti i consigli necessari per non commettere errori nella compilazione dei progetti, dopo averli accuratamente posti in essere, hanno visto rigettare tutti i progetti presentati, con motivazioni che, effettivamente, meritano l’attenzione sia dell’Assessore competente (Michele Trematerra n.d.r.) che di eventuali Autorità preposte al controllo. Ma questi non sono giovani che si arrendono. Non solo, non hanno la minima intenzione di andare via dalla Calabria, anzi, sono intenzionati a metterci la faccia per andare fino in fondo. Questa, quella dei giovani onesti, è l’Italia che cambia.
Cosa dire al nutrito gruppo di Giovani che si rivolge alla Stampa? Fate bene a non arrendervi, non siete soli e, anzi, insieme al vostro giusto lamento, proponiamo la considerazione del Presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro che parla proprio di Giovani onesti e qualificati come voi ai quali dice di andare avanti non senza denunciare ciò che ritenete ingiusto. Vedrete che anche la Rete farà la sua parte ponendo al centro dell’attenzione le questioni che segnalerete. Questo è il momento di battersi per un’Italia migliore. Non perdete tempo, scrivete a tutti, fatevi ascoltare e accendete i riflettori su questioni e soggetti che minano la vostra libertà. Molti, al vostro posto, avrebbero abbandonato la Calabria senza pensarci due volte. Ma sentiamo di potervi dire che i processi di gestione delle informazioni e della conoscenza ben utilizzati dalle Forze di Polizia, stanno stringendo il cerchio, come dimostrano le cronache, anche intorno a coloro i quali credono di essere furbi. Dunque suggeriamo di avere fiducia e di insistere.
GIOVANI: VORREBBERO FARCI CREDERE CHE STUDIARE NON SERVE
“…Abbiamo profonda vergogna – affermano gli autori del comunicato – di doverci rapportare dopo anni di studi e sacrifici con persone che non sono in grado di valutare oggettivamente i progetti di Giovani qualificati che, nonostante gli ostracismi, saranno i protagonisti della scena imprenditoriale ed economica del Paese. Ci capita di parlare con persone che poi dovranno valutare i progetti innovativi per lo sviluppo della comunicazione del Brand Calabria e del suo mercato che non hanno la minima conoscenza dei sistemi di connettività e del loro utilizzo. Ma c’è di peggio: quando abbiamo chiesto lumi sul perché i nostri progetti sono stati esclusi dalla graduatoria, ci è stato riferito – tra alzatine di spalle come a volere giustificare l’ingiustificabile – che ci sarebbero incompetenti tra i valutatori che sarebbero causa più danni che altro. Se così è, ci chiediamo, come mai simili persone sono poste a valutare i progetti della realtà imprenditoriale giovanile della Calabria onesta e lavoratrice?”.
In Calabria le cose non vogliono cambiare ma non non andremo via. Vorrebbero farci credere che studiare non serve. Piuttosto vedremo di mandare via da quelle poltrone tutti coloro i quali non sono all’altezza di chi studia, si specializza e presenta progetti seri e innovativi. Abbiamo notato, nostro malgrado, un vuoto strategico tra noi giovani generazioni connettive e digitali e alcuni di questi valutatori regionali che, per valutare concretamente i progetti che richiedono la partecipazione di strumenti di comunicazione innovativi, dovrebbero comprendere il nostro linguaggio. L’Economia si sta evolvendo velocemente grazie al contributo del mondo Digitale ma avvertiamo molto imbrazzo quando in certi uffici della Regione ci si scontra con tanta ignoranza. Come faremo a parlare di Economia e lavoro se la regione non ci consente di avere interlocutori che non temono il confronto con le generazioni digitali?I Giovani, purtroppo, sono ostacolati da una grave forma di ignoranza che si trasforma in alcuni casi, in ostacolo insormontabile. Da Donne impegnate professionalmente a vari livelli chiediamo all’Assessore Michele Trematerra di accoglierci subito e di metterci la faccia come stiamo facendo tutti noi. Andremo fino in fondo a costo di chiedere alle preposte autorità di bloccare tutto per espletare gli accertamenti del caso. Chiediamo controlli sulle misure 111 e 133 del programma di sviluppo rurale della Regione Calabria 2007-2013 perchè, nonostante abbiamo applicato ai progetti gli stessi suggerimenti dagli esperti della Regione Calabria, abbiamo visto bocciare tutti i progetti presentati. Quindi, c’è qualcosa che non va, anche alla luce del fatto che sappiamo di avere le carte in regola per dare soddisfazione alle nostre aziende e alla Calabria tutta. Chiediamo che si apra, se il caso, una inchiesta sulle metodologie di valutazione e siamo certi che ne vedremo delle belle. Chiediamo a tutti gli autorevoli organi della Stampa locale e nazionale di supportarci in questa battaglia di civiltà, appena iniziata.”
PSR CALABRIA 2007/2013: SCONFITTI I GIOVANI ONESTI E PRAPARATI
Oggi, dunque, diamo voce a giovani qualificati in ambito universitario ma anche coraggiosi per avere intrapreso una strada difficile ove mortificazioni e sconfitte, le persone per bene, ne trovano quotidianamente. Giovani intelligenti di cui la Calabria fa volentieri a meno, così come dimostrano ormai quotidianamente le cronache locali. Il settore Agroalimentare in Calabria – nonostante il coraggio di qualificati imprenditori che per fortuna non mancano- è piagato da una forte crisi morale, come evidenziano la mega truffa aggravata ai danni dell’IMPS per mezzo della quale sono stati scoperti dal Nucleo di Polizia Tributari di Cosenza circa 3000 falsi braccianti agricoli che percepivano indebitamente indennità non spettanti (vedi http://www.gazzettadelsud.it/news/92592/Truffa-da-13-mln–3000.html – vedi anche www.scoopquare.com – oppure www.lapresse.it – www.ilcorriredellacalabria).
PRESIDENTE COLDIRETTI CALABRIA INDICA LA STRADA AI GIOVANI ONESTI
Il Presidente di Coldiretti Molinaro nel complimentarsi con la Guardia di Finanza che ha smascherato l’ingente giro d’affari, afferma che “bisogna continuare sulla strada della tolleranza “doppio zero” perché i perversi meccanismi truffaldini messi in atto nel settore agricolo creano sleale concorrenza, danno una immagine negativa e sbagliata della regione che pare – e questa la risposta che sembra essere coniata per il lamento dei giunto alla nostra Redazione e di cui ci facciamo latori – proiettata solo all’imbroglio e all’assistenzialismo e cosa ancor più grave scoraggiano i tanti giovani e onesti imprenditori che con passione, voglia di fare ed impegno, stanno costruendo prospettive in direzione dello sviluppo, della crescita e della buona e sana occupazione”.
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