a cura di Giovanni Borrelli/
La recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato ammissibile la fecondazione eterologa, privilegiando il diritto alla genitorialità, non ha tenuto conto del prevalente diritto del nascituro ad avere un padre ed una madre certi su cui fare affidamento uniti da un comune dna. Tale sentenza , che nega quindi di conoscere il genitore naturale, inserisce un estraneo nel rapporto familiare biologico, il cosiddetto donatore, e ci si consenta con molta modestia, non rispetta l’art.29 della nostra Costituzione, che impone due figure genitoriali e non tre esonerando il vero genitore da qualsiasi responsabilità nei confronti del concepito, che qualora dovesse diventare orfano non avrebbe il diritto di conoscere il vero genitore naturale. Non é poi paragonabile la donazione di seme o di ovulo alla donazione di sangue, perché se quest’ultima salva una vita, l’altra concepisce una vita, ma sottrae per mero lucro il genitore naturale ad ogni responsabilità futura nei confronti dell’incolpevole nascituro. Tutto questo é barbarie non tutela di diritti e civiltà, allorche’ si consideri l’ enorme rischio della eugenetica alla luce anche della recente storia nazista.
Per non parlare della mercificazione che sicuramente si avrà con gameti, ovuli e embrioni congelati ed altro su cui potranno lucrare molti disonesti. Infine quale impatto negativo avra’ tale forma di procreazione?Rispondano gli psicologi veri e ci dicano se nella psiche del giovane adulto tale forma di concepimento possa comportare sofferenza, infelicità, risentimento e violenza in danno della nostra già slabrata debole società.