Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato a Don Maurizio Patriciello la seguente lettera:
“Ho riascoltato con rinnovata commozione, dopo le drammatiche notizie che Lei stesso mi ha voluto rappresentare in Prefettura a Napoli nell’incontro del 29 settembre scorso, il grido accorato delle madri dei bambini colpiti da gravi patologie tumorali ricondotte al criminale inquinamento dei vostri territori della Campania.
Le rinnovo, perché se ne faccia portavoce verso le famiglie interessate, la mia intima partecipazione al loro dolore, confidando che non abbandonino la fiducia nell’impegno delle istituzioni, reso più coeso e credibile anche grazie alla partecipazione attiva della rete di comitati e singoli cittadini che non si contentano di denunciare i crimini subiti, ma sostengono con le loro iniziative le operazioni di monitoraggio e di bonifica dei siti.
Ho affrontato l’argomento in varie occasioni, sia in ripetuti contatti con competenti autorità locali sia sollecitando, presso le autorità governative, l’adozione di provvedimenti adeguati alle necessità più urgenti riscontrate alla luce di elementi emersi di recente. La gravità del problema è stata da me pubblicamente evidenziata in una dichiarazione del 29 settembre scorso, poi nella ricorrenza del 191° anniversario della fondazione del Corpo Forestale dello Stato, interessato a controlli in materia, e in un’iniziativa sull’ambiente tenutasi al Quirinale con l’Associazione “Green Cross Italia”. Malgrado l’impegno dispiegato dallo Stato, sono d’accordo con lei che la questione richiede ancora energie e attenzione. Sebbene il territorio colpito e danneggiato sia circoscritto, e non esteso all’intera Campania, la serietà del fenomeno non può permettere di abbassare la guardia.
Mi ritenga disponibile a ricevere nei prossimi giorni da lei un aggiornamento sulle sue valutazioni circa esigenze e istanze della popolazione.
Vorrà credere nel mio costante e personale impegno a sollecitare – a tutti i livelli di governo – gli interventi necessari, compresa la vigilanza sul buon andamento delle misure e degli investimenti da effettuarsi e, non appena sarà possibile disporre di ulteriori risorse, mirate misure compensative del danno subito dalle vittime”.
Napoli, 3 gennaio 2014