“A volte sembra che siamo l’unica nazione dove le elezioni creano problemi: li creano anche in India”, dice il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in video collegamento con i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che si apprestano a trascorrere il Natale a New Delhi in compagnia dei parenti. “Ci era stato prospettato – spiega infatti il capo dello Stato – un processo ‘fire fast’, un processo corretto e rapido che però ora incontra difficoltà perché siamo vicini alle elezioni indiane”. Dunque, “noi confidiamo – aggiunge – che possano riaprirsi quelle prospettive che ci erano state in qualche modo prospettate quando ricevetti le credenziali del nuovo ambasciatore indiano”. Il collegamento con i due fucilieri di Marina – che ringraziano il presidente e “tutti quelli che ci sostengono con la loro solidarietà” e si uniscono “alla preghiera di papa Francesco” nell’augurare “un anno nuovo che porti a ognuno tante cose buone”, in primis a loro stessi – arriva quasi al termine dei tradizionali saluti che Napolitano scambia alla vigilia di Natale con i militari impegnati “fuori area”. Attualmente sono “circa 5.700 distribuiti in 21 Paesi di tre continenti”, ricorda il ministro della Difesa Mario Mauro. Che aggiunge: “sono sensibilmente meno di qualche anno fa, perché si tratta di un onere che grava sulla nazione che vive un momento molto difficile”. Difficile, sì, anche se i tagli al bilancio della Difesa, sottolinea implicitamente il capo di Stato maggiore Luigi Binelli Mantelli, non possono mettere a repentaglio la funzionalità dello strumento militare e il ruolo dei soldati anche in ambito internazionale: “le Forze armate italiane sono efficienti, disciplinate, virtuose: non vogliamo che diventino virtuali”, dice l’ammiraglio. Ma a rassicurare è lo stesso Napolitano, quando afferma che “la nostra partecipazione alle missioni internazionali è uno dei fattori che contribuisce al prestigio italiano a livello internazionale. Guai a venir meno – ammonisce – ad un obbligo che sentiamo nei confronti della comunità internazionale”. Il capo dello Stato ha parlato con i responsabili dei contingenti italiani in tutti i fronti caldi, dalla Libia – la cui situazione “è quella che più ci tocca e preoccupa” – all’Afghanistan, dove “nel 2014 dovremmo essere in condizione, spero, di passare alle forze armate locali la responsabilità di garantire la democrazia: ridurremo il nostro contingente, ma questo – assicura – non significherà abbandonare l’Afghanistan”. Video collegamento anche con la fregata Libeccio, impegnata in attività antipirateria nell’Oceano Indiano (Napolitano si è rallegrato per la drastica riduzione del fenomeno: “nel 2013 solo 7 attacchi e tutti con esito negativo”, spiega il comandante Stefano Calvetti) e con nave San Marco, una delle unità della Marina dell’operazione Mare Nostrum. “Dall’inizio della missione sono state salvate oltre 6.000 persone”, sottolinea l’ammiraglio Mario Culcasi. Plauso del capo dello Stato: “L’operazione Mare nostrum è titolo di vanto per il nostro Paese: l’Italia, senza attendere il concerto di altri Paesi, ha deciso di iniziare questa azione. Voi – ha concluso, rivolto agli uomini imbarcati – potete fare la differenza rispetto a quello che è accaduto e può accadere a queste barche, che da barconi della speranza spesso si trasformano in barche della morte”. (ANSA).