Redazione de IL PARLAMENTARE.IT/
Se non ci sono i morti nessuno ne parla ma la popolazione calabrese nei giorni appena trascorsi ha vissuto ore di panico: viali inagibili, marciapiedi completamente distrutti, fango che si riversava sulle strade, auto trasportate dall’acqua. Ma la paura più grande è stata quella del poter ripetersi la tragedia che ha sconvolto la Sardegna. Fortunatamente non ci sono state vittime …e forse per questo se ne parla poco e niente.
FRANCESCO CUFARI RICHIAMA A CONSIDERARE LA DIFESA DEL SUOLO
Francesco Cufari, Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Cosenza: “Il disastro ambientale che ha colpito la Sardegna e ha creato forti disagi e ingenti danni anche in Calabria, oltre ad evidenziare forti carenze strutturali che, se affrontate per tempo, potevano probabilmente evitare le catastrofiche conseguenze, richiama a considerare la difesa del suolo come la vera emergenza regionale e ad attivare interventi sostanziali sotto il profilo idrogeologico per mettere in sicurezza l’intero territorio invece di occupare coste e aree agricole con nuove edificazioni che contribuiscono ad accrescere il rischio”.
PASQUALE AUDIA: PREVENZIONE PER EVITARE GRANDI RISCHI
“In qualità di Dottori Agronomi e Forestali – afferma Pasquale Audia, vicepresidente – dovremmo essere coinvolti in un serio percorso partecipativo, perché la prima grande opera pubblica necessaria al Paese è la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico. Tutto il territorio e quello montano in particolare ha oggi più che mai bisogno di una concreta ed efficace politica di tutela ambientale realizzabile solo attraverso una seria interazione fra tutti i soggetti portatori d’interesse: le imprese, gli enti competenti, gli esperti, le università, gli enti di ricerca, i soggetti professionali e le amministrazioni locali, con l’obiettivo comune di avanzare proposte d’intervento anche al fine di ottenere e indirizzare le risorse necessarie. Un’intesa su cui costruire un processo di partecipazione e condivisione che individui gli interventi prioritari e quelli di medio periodo e ne garantisca una corretta attuazione, con l’obiettivo di coniugare la mitigazione del rischio idrogeologico con la tutela dell’ambiente”.
In condizioni come queste non servono le polemiche, dopo i disastri sarebbe opportuno che ci interrogassimo a fondo sulle fragilità del nostro territorio e sulla necessità di sviluppare le politiche della prevenzione al presidiare e coltivare le campagne in modo da contenere tali devastanti fenomeni catastrofici.
FRANCESCO CUFARI: PIANIFICAZIONE INDISPENSABILE PER EVITARE CATASTROFI
“Ormai dobbiamo abituarci a convivere con lunghi periodi di siccità e con improvvise e devastanti precipitazioni – prosegue Francesco Cufari – tenendo sotto controllo il territorio nei centri abitati e negli spazi aperti, sempre meno vissuti dall’uomo. Dobbiamo recuperare la logica della prevenzione, della manutenzione, della pianificazione, della cura dell’esistente e del presidio totale delle campagne. Bisogna tornare a ripensare a degli investimenti di medio-lungo periodo, i cui costi immediati devono essere pensati con la prospettiva di evitare tali catastrofi”.