di Alessandro Corneli /www.grrg.eu/
In Italia stiamo attraversando un momento per davvero difficile e la cosa peggiore della crisi è quella di non riuscire a comprenderne le vere motivazioni perchè ognuno di noi possa sentirsi partecipe con i propri sacrifici, ad un progetto che possa ridare all’Italia e ai suoi Cittadini la dignità che tutti meritiamo. In tal senso il Gruppo ComunicareITALIA di cui ILPARLAMENTARE.IT fa parte, ritiene che oggi, più che mai, sia importante ascoltare chi ha grande esperienza. Per questo motivo, al fine di fronteggiare questa crisi di valori che sta aggredendo le fondamenta della società civile e la sua coscienza collettiva, diamo voce ad un vero analista di questioni internazionali e geopolitica che ci aiuterà a orientare la nostra intelligenza verso la realtà dei fatti. F.G.
Ieri il Movimento 5 Stelle ha sparato a zero sul messaggio di Giorgio Napolitano che invita il Parlamento ad esaminare la possibilità di approvare un indulto e/o un’amnistia per alleggerire la pressione della popolazione carcerarie sulle strutture esistenti ed eventualmente anche per cancellare un buon numero di procedimenti giudiziari, alleggerendo l’arretrato.
MOVIMENTO 5 STELLE: INDULTO NASCONTE OPERAZIONE POLITICA SALVA BERLUSCONI
Secondo il M5S, l’operazione nasconderebbe l’obiettivo di salvare Berlusconi e un bel numero di “colletti bianchi”. Alla critiche del M5S, Napolitano, irritato, ha reagito affermando che quelli “se ne fregano” dei problemi della gente, ma Beppe Grillo, sul suo blog, ha parlato di “lacrime napulitane”, chiedendo conto di tutto ciò che, da decenni, non è stato fatto sul problema carcerario.
Sull’onda della reazione del Capo dello Stato, altri hanno criticato pesantemente il M5S, il cui attacco al Quirinale, tuttavia, ha portato ad un risultato: oggi la commissione Giustizia del Senato ha approvato un emendamento dei senatori del Movimento Cinque stelle Andrea Buccarella e Maurizio Cioffi che elimina il reato di immigrazione clandestina, con l’approvazione del governo.
CAPO DELLO STATO VERO CAPO GOVERNO: INIZIA CRITICA IN TV
Intanto, nei vari talk show, si inizia timidamente ad analizzare in modo critico il ruolo del presidente Napolitano, da alcuni ormai chiaramente identificato come il vero Capo del Governo. Se è facile sostenere che la crescita del ruolo del Quirinale è stata principalmente favorita dall’arretramento della politica e dalle insufficienze dei governi, resta il fatto che si tratta di una forzatura costituzionale alla quale si dovrebbe rimediare il più presto possibile.
IN TV SE NON CI SONO IO CI SEI TU
L’attacco di reazione di Napolitano verso il M5S è stato definito “di parte”, come è facile immaginare e, condiviso o non che sia, toglie al Capo dello Stato quell’immagine di “super partes” che, nell’attuale sistema costituzionale, non dovrebbe venire meno. Forse con una tattica studiata, i parlamentari del M5S cominciano ad affacciarsi con maggiore frequenza nei talk show, concedono interviste, anche se un po’ legnose. Hanno sicuramente capito che, se non parlano, sono gli altri a parlare di loro.
C’è poi un altro motivo alla base dell’irritazione di Napolitano verso il movimento di Grillo: il suo dichiarato anti-europeismo, la sua battaglia contro l’euro che adesso può contare, senza che vi siano rapporti diretti, con il rafforzamento del Fronte Nazionale di Marine Le Pen in Francia, che l’ultimo sondaggio dà, per la prima volta, al primo posto a livello nazionale nelle intenzioni di voto con due punti di vantaggio sull’Ump (destra) e cinque sui socialisti del presidente François Hollande. Che si aggiunge al recente successo della destra antieuropeista in Austria. Ciò che fa delle prossime elezioni europee del maggio 2014 un appuntamento decisivo per il futuro dell’Unione Europa.
Il travaglio interno del Pdl, che registra uno scontro sempre più duro tra i lealisti verso Berlusconi e i lealisti verso il governo Letta, potrebbe trovare proprio sui temi europei un motivo forte di futura divisione. Anche perché l’Europa comincia a guardare con crescente sospetto l’Italia che – dalla vicenda Telecom alla vicenda Alitalia – pensa che al mercato unico si possano fare importanti eccezioni. La brutta figura fatta a Lampedusa, infine, non aiuta: e anche in questo caso, papa Francesco è intervenuto prima di Napolitano e del Governo, obbligando l’Ue, con il presidente della Commissione, Barroso, a fare una ispezione per rendersi conto della situazione. Il presidente Letta ha dovuto chiedere scusa per le inadempienze.
Infine, sul controverso tema della legge elettorale, adesso avanza il modello spagnolo: proporzionale ma in piccoli collegi (con pochi seggi a disposizione in ciascuna circoscrizione) che favorisce i partiti maggiori. Con gli ultimi sondaggi, guadagnerebbero il Pd e il M5S, soprattutto se il Pdl dovesse dividersi.