A cura di www.ioamolitalia.it
Io amo l’Italia denuncia il fatto che la Kyenge ha giurato il falso sulla Costituzione, perché chi dice “non potrei essere interamente italiana” non può giurare di esercitare le sue funzioni nell’interesse “esclusivo” della nazione.
IL NEO MINISTRO KYENGE IL 28 APRILE GIURA FEDELTA’ ALL’ITALIA
Nell’assumere il suo incarico, domenica 28 aprile al Quirinale, la Kyenge aveva pronunciato la formula rituale: “Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione”.
IL MINISTRO KYENGE IL 3 MAGGIO AFFERMA DI NON POTERE ESSERE INTERAMENTE ITALIANA
Ma nella sua prima conferenza stampa a Palazzo Chigi venerdì 3 maggio ha detto: “Sono italo-congolese e, tengo a sottolinearlo, sono italo-congolese perché appartengo a due culture, a due paesi che sono dentro di me e non potrei essere interamente italiana, non potrei essere interamente congolese, ciò giustifica anche la mia doppia identità, ciò giustifica ciò che io mi porto dietro. Questa è la prima cosa con cui io vorrei essere definita”.
IO AMO L’ITALIA DENUNCIA CHE IL MINISTRO CONTINUA AD ESSERE PORTAVOCE DI “PRIMO MAGGIO”
Io amo l’Italia denuncia inoltre il fatto che la Kyenge continua ad essere la portavoce nazionale dell’associazione “Primo marzo” che a partire dal 2009 ha promosso lo “sciopero degli immigrati”. C’è una incompatibilità di fondo tra il giurare di servire l’interesse “esclusivo” della nazione e il promuovere un movimento antagonista agli italiani a partire dal rifiuto dell’identità italiana che dovrebbe essere sostituita da “un’anima orgogliosamente meticcia”.
Nel manifesto programmatico si chiarisce che il movimento è “dotato in partenza di un’anima orgogliosamente meticcia, da subito ha riunito italiani, migranti, seconde generazioni: tutti accomunati dal rifiuto del razzismo e della cultura dell’esclusione”.
PRIMO MARZO RIVENDICA LO “IUS SOLI”, LA DEPENALIZZAZIONE DEL REATO DI CLANDESTINITA’, LA CHIUSURA DEI CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE
Il movimento Primo Marzo rivendica lo ius soli, la depenalizzazione del reato di clandestinità, la chiusura dei Cie (Centri di identificazione e espulsione) dei clandestini, l’apertura incondizionata delle frontiere, il diritto assoluto degli immigrati a insediarsi in qualsiasi parte d’Italia e del mondo desiderino.
“Crediamo che lo strumento dello sciopero sia il modo più forte per portare avanti questa lotta, migranti e italiani insieme contro i ricatti, contro il razzismo, contro lo sfruttamento e per chiedere:
– l’abrogazione della Bossi-Fini e, in particolare, del nesso tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno (“contratto di soggiorno”);
– per contrastare il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori migranti: rivendichiamo l’applicazione e l’estensione dell’articolo 18 del testo unico sull’immigrazione come tutela per tutti i lavoratori che denunceranno di essere stati costretti all’irregolarità del lavoro
– l’abrogazione del reato di clandestinità e del pacchetto sicurezza che già oggi rappresentano provvedimenti fuori legge perché in netta contrapposizione con la direttiva europea sui rimpatri;
– l’abolizione del permesso di soggiorno a punti e l’attivazione di misure, anche di tipo economico, atte a garantire il diritto ad apprendere l’italiano e a studiare;
– la chiusura dei CIE;
– una regolarizzazione che sia una soluzione reale e rispettosa dei diritti umani e della dignità delle persone per le vittime della sanatoria truffa;
– il passaggio dal concetto di ius sanguinis a quello di ius soli come cardine per il riconoscimento della cittadinanza e una legge che garantisca l’esercizio della piena cittadinanza a chi nasce e cresce in Italia,
– il riconoscimento del diritto di scegliere dove vivere e stabilire la propria residenza, diritto quanto mai fondamentale in un’epoca come quella che stiamo attraversando in cui tutti siamo potenziali migranti;
– una legge organica e adeguata per la tutela dei rifugiati e dei richiedenti asilo”.
IL MINISTRO HA AMMESSO DI ESSERE ENTRATA DA IRREGOLARE IN ITALIA. DUNQUE UN IRREGOLARE SA DI POTER DIVENTARE ANCHE MINISTRO ELUDENDO LE LEGGI ITALIANE
Sempre a proposito della clandestinità, intervendo su Rai Tre il 5 maggio la Kyenge ha ammesso: “Sono entrata da irregolare in Italia”. Ha ribadito che il reato di immigrazione clandestina va abolito e ha assicurato che la legge sul diritto di cittadinanza e voto agli stranieri nati in Italia è in dirittura d’arrivo.
Io amo l’Italia denuncia ugualmente l’incompatibilità tra la funzione di ministro della Repubblica e la pubblica esaltazione della poligamia, ciò che contrasta con la nostra Costituzione e con le nostre leggi. La Kyenge, su RaiTre il 5 maggio, ha elogiato la poligamia dicendo di far parte di una famiglia con 38 fratelli, figli di un padre cattolico con 4 mogli contemporaneamente: “Crescere con tanti fratelli mi dà l’idea di vivere all’interno di una comunità. Facilita i rapporti con l’altra parte della società, al di fuori della famiglia”. La Kyenge valuta positivamente il connubio tra il cattolicesimo e la poligamia: “Questi sono paesi dove religione e tradizione hanno imparato a convivere”.