(ASCA) – Verona – ”Non c’e’ dubbio che occorrera’ ridurre la pressione fiscale”. Lo ha riconosciuto il presidente del Consiglio, Mario Monti, parlando a Verona. Il premier ha pero’ aggiunto: ”Ci sono dei limiti e una dinamica temporale attraverso cui questa cosa sara’ possibile”. Parlando ai giovani di ItaliaCamp li ha invitati a credere nel futuro del Paese, che trovera’ nuovo carburante solo se sapra’ combattere clientele e corporativismo. ”Oggi il corporativismo e’ anacronistico, perche’ nega carburante e pone vincoli per lo sviluppo e ostacoli per il merito”, e’ ”un fardello che pesa anche sulla Pa oltre che sui privati”. ”Fa molto bene a pochi e danneggia molti, soprattutto i giovani”, ha aggiunto. ”Pochi ma radicati interessi a cambiare lo stato delle cose hanno ostacolato cambiamenti importanti e lungamente attesi”. ”L’ideale sarebbe un governo politico, che capisse che i corporativismi sono d’inciampo alla crescita ed equita’ e non esitasse ad andare contro questi corporativismi e coinvolgesse il Parlamento”, anche perche’ ”fare una politica di bilancio non e’ cosi’ impopolare come i politici pensano”. ”Siamo lungi dall’avere ottenuto il 100 per cento dei risultati, ma l’azione di governo ha creato consensi”. Monti ha poi sollecitato un atteggiamento ”non indiscriminatamente denigratorio contro la politica”. Monti ha ammesso che sul fronte della disoccupazione il governo non poteva fare diversamente. ”Non ritengo che l’attuale governo potesse fare diversamente da cio’ che ha fatto e non credo che la sua azione sia causa di fenomeni negativi che vogliamo rimuovere”. ”Penso – ha continuato – che se il governo avesse voluto far si’ che le cifre sulla disoccupazione fossero un po’ meno negative, avrebbe dovuto fare un surfing protratto su un’onda illusoria, ma poi si sarebbero ripresentate”. ”Solo con le riforme – ha precisato il premier – potremmo ridare fiducia al resto del mondo che il nostro Paese e’ un luogo dove fare investimenti”. ”Troppe volte in Italia si sono tutelati interessi particolari pensando di fare il loro bene, con una mancanza di altruismo ma anche con una mancanza di visione che andasse al di la’ del naso” ha concluso il Presidente del Consiglio. Infine, il premier ha sottolineato che ”sono finiti i tempi degli slogan facili, oggi e’ il tempo della responsabilita’, del saper fare, della credibilita”’