BERLUSCONI: NON MI DIMETTO SE NON CON SFIDUCIA – “Ogni giorno ci chiedono un passo indietro. Stiano tranquilli perché non possiamo andare dietro alle aspettative dei media e dell’opposizione. Non ci dimetteremo se non dopo un voto di sfiducia in Parlamento che io escludo”. Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente alla festa del Pdl a Cuneo. “Dobbiamo tornare ad essere un Paese civile ed oggi non lo siamo. Quando chiamate qualcuno non sentite la morsa di uno Stato di polizia. In questo momento lo Stato non lo sentiamo più come una tutela della libertà è molto importante procedere con la riforma per recuperare il senso di libertà. Ci presenteremo alla prossima scadenza elettorale, tra un anno e mezzo, con le carte in regola per vincere”. “In settimana – ha detto ancora il premier – esamineremo le misure per la crescità e lo sviluppo e con questo decreto dimostreremo che il governo sta sempre lavorando sodo per l’Italia”.
CASINI: E’ ASSENTE MEGLIO ANDARE AL VOTO – “Le previsioni di Formigoni mi sembra siano ragionevoli. Non vedo come si possa andare avanti con un governo che davanti all’emergenza sociale è assente, indifferente. Noi abbiamo fatto di tutto per stimolare gli uomini di buona volontà del Pdl ma alle affermazioni private non corrispondono fatti pubblici, quindi meglio lo sbocco elettorale”. Il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, visitando insieme ai figli Francesco e Caterina l’Happy Family days a Villa Borghese, condivide l’ipotesi fatta ieri dal governatore della Lombardia di elezioni anticipate nel 2012.
TREMONTI – BERLUSCONI
Non è stato direttamente Silvio Berlusconi a rompere il ghiaccio con Giulio Tremonti al suo ritorno dal G20 ma è come lo avesse fatto. Infatti è dal giornale di famiglia “Il Giornale” che ha affidato alla penna del suo vice direttore la richiesta di “dimissioni” al titolare del dicastero dell’Economia. “La verità – si legge nell’articolo – é che si può governare anche senza Tremonti. Ora più che mai”. Un nuovo affondo che si somma al ‘fuoco amico’ che da due giorni prende di mira il ministro dell’Economia e che arriva alla vigilia di una settimana densa di appuntamenti sul versante economico.