“Ho votato contro, a suo tempo, in Consiglio dei Ministri e sono e resto completamente contrario al fatto che l’attribuzione delle caratteristiche di festivita’ nazionale, conferita alla data del 17 di marzo, comporti la chiusura di molti uffici pubblici”. Lo ha detto il ministro per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli.
“In un periodo di crisi come quello attuale appare paradossale caricarsi dei costi di una giornata festiva, un evento significativo quale il 150esimo dell’Unita’ d’Italia puo’ essere celebrato degnamente lavorando e non restando a casa”, ha detto Calderoli, “La chiusura di una parte degli uffici pubblici rischia, infatti, di ricadere poi sulle attivita’ lavorative private, con possibili danni di miliardi di euro, non soltanto in relazione al singolo giorno perso per via della festivita’ ma per le possibilita’ di ‘ponte’ che si verrebbero a creare conseguentemente”.
“Domani verranno portate in Consiglio dei Ministri una serie di proposte per il rilancio dell’economia e dell’impresa e a riguardo andra’ assolutamente affrontata la questione del 17 di marzo, facendo assoluta chiarezza su questa festivita’ e soprattutto sull’eventuale chiusura o meno degli uffici pubblici”.
Carissimo Ministro, sono pienamente d’accordo con te. i 150 anni dell’Unità d’Italia, anche per premiare il sangue che i nostri Padri hanno versato, andrebbe premiato con una profonda inversione culturale che aiuti a riflettere sui probleemi seri che sono oggi costituiti dal lavoro e dalle nuove forme di povertà. Dunque festeggiamo si ma lavorando. Grazie. Ferfinando G.