Roma, 23 dic. (askanews) – “Chi si oppone all’alta velocità sappia che non ci intimidirà. Non ci faremo impaurire”. Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nel corso della conferenza stampa al Viminale, ha commentato gli attacchi incendiari al sistema ferroviario con gli ultimi episodi avvenuti a Bologna la scorsa notte. “Abbiamo avuto nel 2014 – ha detto Alfano – dieci azioni di danneggiamento nei confronti del sistema ferroviario, le ultime due azioni negli ultimi due giorni. Lo Stato, il Governo e il Paese – ha proseguito – hanno deciso democraticamente di fare questa grande opera e questa si farà”. Il titolare del Viminale ha poi aggiunto: “Abbiamo la situazione sotto controllo”, con riferimento anche alle indagini in corso per individuare i responsabili delle azioni. Stracci imbevuti di liquido infiammabile, quattro pozzetti contenenti i cavi elettrici della rete ferroviaria danneggiati dalle fiamme e due scritte “no Tav” tracciate con vernice sul muretto accanto ai binari. E’ quanto è rimasto dell’incendio doloso di questa mattina all’altezza della stazione Santa Viola nei pressi della stazione centrale di Bologna. La procura felsinea ha aperto un’inchiesta seguita, al momento, direttamente dal procuratore capo Roberto Alfonso. Tre sono i pozzetti dati a fuoco con degli stracci da persone ignote che si sono avvicinati lungo i binari dell’Alta velocità del nodo bolognese probabilmente attraverso l’ingresso della stazione Santa Viola, ora presidiata dalla Polizia. Ad accorgersene per primi gli agenti della Polfer che sono riusciti a domare le fiamme di un pozzetto. Per un altro è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco, ancora sul posto, dal momento che le fiamme si sono propagate in altezza fino a raggiungere i cavi dell’alta tensione. Un quarto pozzetto è stato lievemente danneggiato durante l’incendio. Secondo gli inquirenti, ci sarebbero analogie con quanto accaduto domenica scorsa quando è stata incendiata una bottiglia con liquido infimmabile in pozzetto della centralina elettrica vicino ai binari all’altezza del tratto di Firenze della ferrovia.