Gli avvenimenti politici che hanno caratterizzato l’anno che finisce, rappresentano lo scadimento morale ed intellettuale della nostra classe politica , che ha inteso far prevalere gli interessi dei partiti rispetto a quelli dei cittadini, offrendoci la prova di come i nostri rappresentanti non siano all’altezza dei compiti loro affidati.
Tale aspra critica , che puo’ apparire qualunquista ad una partigiana analisi, non deve invece essere sottovalutata perché, ove si ponga attenzione alle esternazioni quotidiane di chi lavora onestamente, per il bene della propria famiglia e quindi dell’intero paese, affrontando difficoltà di ogni tipo, non può non accorgersi di come si vada estendendo una forte reazione emotiva, tanto forte da disancorare i cittadini delle eristiche esternazioni dei nostri eletti.
La tutela, così, del bene comune voluta a parole da tutti i nostri rappresentanti, di fatto è largamente disattesa, in quanto attestati su concetti ideologici, peraltro anche molto vaghi ed approssimativi, del tutto superati, in cospetto di una globalizzazione che ha trasformato il mondo completamente, tant’è che la carenza assoluta di idee nuove sta depauperando il nostro paese in maniera più che preoccupante.
Si innestano così, tanto per aggravare la perdita di speranza , dialettiche capziose, ambigue e retoriche prive di contenuto concreto, arricchite da un linguaggio da caserma non degno di chi si fregia del titolo di “onorevole”, dimenticando o non conoscendo che virtù e politica sono inscindibilmente connessi e che il compito affidato, deve essere contrassegnato da lealtà, onestà e dignità, se si vuole rispetto e credibilità.
Riprendere allora coscienza del proprio mandato, arricchire di contenuti i programmi da realizzare, sempre ed esclusivamente per il bene comune, abbandonando i propri interessi egoistici, attuare una corretta laicità, nel pieno rispetto della libertà religiosa, dando atto che la Chiesa oltretutto svolge un ruolo positivo di sostegno nella società, i cui diritti umani debbano essere tutelati, al fine di far comprendere ai giovani che il nichilismo non apporta gioia ma disperazione.
L’anno che si accinge a coinvolgerci, anche come apertura del nuovo decennio, sia dunque foriero di conversione etica per tutti, perché solo se siamo tutti uniti, senza deleteri rancori, possiamo fraternamente, alleggerendo il cuore, affrontare la realtà con speranza .
Buon anno.