Basta prendere lo stesso identico treno uno che porta al Sud e l’altro che invece porta al Nord per conoscere senza mediazioni la verità sulla qualità della vita che i contribuenti del Sud Italia non vedranno mai dalla loro parte. Servizi scadenti, sporcizia o assenti del tutto verso il Sud, cortesia, pulizia e cioccolatino verso il Nord. Si tratta di un degrado politico e culturale generale che ha determinato una forte depressione psicologica che agisce sull’intero sistema finanziario del Sud Italia e in particolare a scapito di chi deve utilizzare linee ferrate e scali aeroportuali. Tra i politici della Calabria uno solo ha trovato il coraggio di uscire dal gergo politichese per dire chiaramente che questa situazione rasenta la follia: il Consigliere regionale Fausto Orosmarso. Anche la lotta alla mafia sarà inutile se il Mezzogiorno d’Italia non avrà gli strumenti per interregionalizza e internazionalizzare le proprie economie in modo agevole. Viaggiare verso il sud è un pellegrinaggio ove, si sa, la sofferenza interiore stimola la crescita dell’anima e quindi anche la rassegnazione alle gravi malattie. I trasporti sicuri su linea ferrata veloce sono fondamentali eppure sono stati completamente soppressi. A questo si aggiunge l’indifferenza della politica tutta che ha piena coscienza del fatto che i pochi voli rimasti a congiungere ad esempio la Calabria con il resto dell’Italia, non sono assolutamente sufficienti a coprire le esigenze relative ai tempi di chi prende l’aereo per l’esercizio delle professioni ma anche per motivi sanitari, di studio, ecc. Ancor più le linee ferrate emergono come terapia d’urgenza a fronte di un’autostrade, la Salerno Reggio Calabria, che non è più una Autostrada ma unazienda che da lavoro e non deve chiudere mai. Ricordiamo le parole del cardinale Martino quando, nel corso del Cinquecentenario di San Francesco da Paola, in viaggio verso la Calabria, definì la questione una vera violazione ai diritti dell’Uomo.