Milano, 10 ott 2014 – ASCA – Pioggia di vendite sui listini europei, piombati sui nuovi minimi dell’anno. Pesa il peggioramento delle prospettive sull’economia dell’eurozona, alla luce anche del rallentamento della locomotiva Germania, nonche’ i timori di una diffusione del virus dell’ebola. Peggior listino e’ stato proprio Francoforte, con il Dax che ha lasciato sul terreno il 2,4% a 8.788,81 punti. L’indice dei 30 titoli principali e’ perfino sceso ai livelli di ottobre 2013. A Parigi il Cac40 ha perso l’1,64% a 4.073,71 punti, a Londra il Ftse100 l’1,43% a 6.339,97 punti, il livello piu’ basso dal 9 ottobre 2013. ”Il flusso di dati macro arrivati da Berlino questa settimana e’ stato a dir poco pessimo, soprattutto se consideriamo che queste figure hanno interessato un settore storicamente strategico come quello industriale. Ora sul banco degli imputati sale Angela Merkel – ha commentato Vincenzo Longo, Market Strategist IG – Lunedi’ mattina il governo rivedra’ frettolosamente le stime di crescita per il 2014 e per il 2015, ora ferme a +1,8% e +2%. Ci aspettiamo, un taglio consistente di 0,6-0,8 punti percentuali. Dopo il calo del Pil del II trimestre dell’anno crediamo che la recessione tecnica sia ormai inevitabile, date le nostre attese di una crescita negativa anche nel III trimestre. I brutti dati macro tedeschi a distanza da qualche giorno del meeting della Bce – ha proseguito Longo – ha giustificato, a nostro avviso, la brutta reazione degli operatori. L’allontanamento dell’ipotesi di un vero e proprio QE, in un contesto di cosi’ veloce deterioramento dell’economia, e’ stato interpretato dagli investitori come un brutto segnale. L’Europa continua a pagare il ritardo di una politica monetaria veramente espansiva”