Citta’ del Vaticano, 11 giu 2014 – Papa Francesco non smette di avere cura di Donne e Uomini che hanno responsabilità importanti nell’indirizzo del lavoro, della politica e dell’amministrazione della cosa pubblica in generale. Questa volta afferma che il timore di Dio è un campanello d’allarme che dobbiamo sapere ascoltare per renderci conto in tempo del male che prende il sopravvento del bene.
Il dono del timore di Dio e’ anche un ”allarme” che Dio ci da’ di fronte ”alla pertinacia nel peccato”. ”Quando una persona vive nel male, quando bestemmia contro Dio, quando sfrutta gli altri, quando li tiranneggia, quando vive soltanto per i soldi, la vanita’, il potere, l’orgoglio, allora il santo timore di Dio ci mette in allerta: attenzione! Cosi’ non sarai felice”. Lo ha detto stamane il papa nella sua catechesi durante l’udienza generale in piazza San Pietro. ”Penso per esempio alle persone che hanno responsabilita’ sugli altri e si lasciano corrompere; penso a coloro che vivono della tratta di persone e del lavoro schiavo; penso a coloro che fabbricano armi per fomentare le guerre… Che il timore di Dio – ha concluso Papa Francesco – faccia loro comprendere che un giorno tutto finisce e che dovranno rendere conto a Dio’