Introduzione a cura di Fabio Gallo/
Intendo ringraziare subito il Prof. Alessandro Corneli che in questo particolare momento della storia umana è uno di quei pochi uomini che vede lontano anche nel caos di una informazione sempre più farneticante e convulsa che possiamo definire come una sorta di nebbia che la politica rende sempre più fitta immettendo quotidianamente, ora per ora, notizie su notizie di un tutto che equivale al nulla. Alessandro Corneli è una sentinella lucida e razionale e la sua esperienza ci aiuta a comprendere cosa succede nella nebbia e chi sta costruendo le mura di cinta oltre le quali, in futuro, non potrà manifestarsi la felicità dell’essere umano. La storia della Giraffa Marius ci dice che qualcuno preferisce ucciderla piuttosto che, ad esempio, ridare ad essa la sua libertà liberandola in natura. Esattamente cosa potrà accadere a noi esseri umani, alla cultura, alla storia, alla verità, alla giustizia, alla pace. Buona lettura. Non dimenticate di visitare www.grrg.eu.
di Alessandro Corneli /
Prendo questa notizia dall’Ansa online dell’8 febbraio, che la riprende dal sito online dellaBbc . Un giovane maschio di giraffa di 18 mesi e in perfetta salute sarà abbattuto in uno zoo di Copenaghen. La giraffa dovrà essere uccisa con un colpo di pistola alla testa prima che diventi adulto e cerchi di accoppiarsi. La sua carne verrà data in pasto ai carnivori dello zoo, che sicuramente gradiranno il (relativo) odore di selvatico.
(Tra parentesi: l’articolo accenna a divieti imposti dalla normativa europea sulla riproduzione degli animali. Da approfondire).
Il giornale svedese Svenska Dagbladet Bengt Holst ha raccolto le spiegazioni fornite dalla direzione dello zoo e dal direttore scientifico dello zoo:
– i geni di Marius sono già ben rappresentati tra le giraffe dello zoo. Eliminarlo è necessario per evitare la consanguineità nel gruppo e mantenere bene la popolazione delle giraffe.
– se tutte le specie si riproducono bene, poi si deve accettare che ci sia un surplus di animali che non possono essere inclusi nella catena genetica senza causare problemi di consanguineità
– ad esempio, in un parco a nord di Copenhagen, vengono abbattuti ogni anno 700-800 cervi per controllare il loro numero.
Che gli animali selvatici in cattività siano seguiti con particolare cura e attenzione, almeno in alcuni Paesi, è senza dubbio un fatto positivo. Ma perché non estendere tutto ciò anche alla razza umana? La mia domanda è provocatoria in quanto penso che proprio questo sia l’obiettivo perseguito dal razionalismo (?) che domina in molte organizzazioni internazionali, in ambienti scientifici e politici. A mano a mano che queste idee si diffonderanno, progredirà quel revisionismo storico che porterà alla riabilitazione delle teorie razziste ed eugenetiche del nazismo. Infatti, una volta imboccata questa strada, si dovrà andare fino in fondo.
Senza dubbio non mancano nobili giustificazioni. Tutti gli esseri umani hanno diritto alla salute corporea. Accertato, o quasi, che gran parte delle malattie hanno origine genetica, è a quel livello che bisognerà lavorare in via preventiva. Per il momento ci si limita a legittimare l’aborto quando si è certi di alcune malformazioni del feto. La cosa è sempre un po’ traumatica e talvolta rifiutata. Per evitarla, bisognerà fare un passo indietro: stabilire se ciascun essere umano è portatore o no di geni di alcune particolari malattie. Quindi si arriverà a un documento individuale che, dapprima, metterà in guardia contro la procreazione e, successivamente, la vieterà. Prima di ogni accoppiamento, bisognerà verificare le rispettive tessere sanitarie. Il che è già una bella premessa all’accoppiamento, che si ridurrà a una pratica volta al benessere psico-fisico. Già su questa linea si muove quell’educazione sessuale da impartire a bambini a cui ho accennato in un precedente articolo dedicato all’attacco dell’Onu alla Chiesa cattolica.
Si capisce meglio proprio questo documento e si capisce quale disegno spinga le lobby degli omosessuali e dei pedofili. Nonché la recente polemica contro la Russia di Putin che ha varato una legislazione repressiva dell’omosessualità.
Naturalmente è difficile difendersi contro chi promette buona salute per tutti e benessere: si rischia di apparire retrogradi, desiderosi di mantenere un’area di sofferenza su cui speculare, e così via. Ma ci sono alcune prospettive che dovrebbero allarmare le classi politiche di alcuni Paesi poiché verranno stabilite graduatorie tra popoli sani e che vogliono essere sempre più sani e per questo applicare alcune politiche che avranno anche conseguenze economiche. Quelli che non metteranno in pratica politiche eugenetiche saranno condannati al sottosviluppo e all’asservimento.
Fino a qualche tempo fa sembrava che i detentori del destino dell’umanità fossero i militari con le loro armi di distruzione di massa. Poi è arrivato il momento, che ancora stiamo attraversando, dei maghi della finanza. I prossimi detentori del potere saranno gli scienziati custodi delle politiche eugenetiche che si serviranno della magistratura per reprimere i dissidenti.
Ovviamente, ciò presuppone l’equiparazione degli esseri umani alla giraffa Marius. Ovviamente bisognerà togliere dalle biblioteche tutti i libri che descrivono le passioni umane, dai musei tutti i quadri e le sculture che le rappresentano. Avremo linee geometriche e figure stilizzate e inespressive. Quello che conta è cancellare il passato. Stiamo entrando nell’era della post-civiltà. Ma in buona salute.