Si avvicina l’esperienza dell’affidamento ai servizi sociali per Silvio Berlusconi conteso da Associazioni che vorrebbero averlo ospite. Di scelte possibili ne ha a bizzeffe: lo vuole persino Mario Capanna con la sua associazione («una scrivania e un pc sono già pronti per lui»); lo cercano diverse comunità; si candidano ad ospitarlo i servizi sociali del Comune di San Giorgio in Bosco, nel padovano, disponibili a dargli un ufficio per consigliare gli imprenditori in crisi; persino il Codacons si è scomodato: chi meglio del Cavaliere potrebbe difendere i consumatori?
Ieri mattina Berlusconi era atteso a Roma, avrebbe dovuto vagliare altre offerte e altre ipotesi. Lo farà forse oggi, l’appuntamento è saltato, in apparenza, per un’indisposizione dell’avvocato Nicolò Ghedini. Si sa che il Cavaliere cercherà di andare vicino casa, non lontano da palazzo Grazioli, dove ha eletto la residenza e dove dovrebbe scontare gli arresti domiciliari. E si sa anche che alla fine potrebbe persino non lasciare le mure della sua casa: 20 uomini di scorta possono sconvolgere la vita di una Onlus, o di una comunità, per queste ragioni un giudice potrebbe anche accordare a Berlusconi un lavoro di pubblica utilità dalla sua residenza.