Roma – lo dice Il Parlamentare.it –
Borsa, torna la paura – L’Italia torna prepotentemente al centro dei riflettori dei mercati, con l’apertura di Borsa e titoli di Stato lunedì che diventa un nuovo ‘test’ sul rischio-Paese dopo le dimissioni dei ministri del Pdl chieste da Silvio Berlusconi. Una situazione divenuta incandescente, con l’Italia che torna a far paura sui mercati, come dimostrano le indiscrezioni, seccamente smentite, di contatti fra il presidente della Bce Mario Draghi e Standard & Poor’s per scongiurare un taglio del rating che circola a livello di rumor.
Torna l’Imu – Se l’aumento dell’Iva appare ormai confermato, resta da definire il destino della seconda rata dell’Imu, sulla quale c’era un accordo politico perché non venisse pagata, ma manca ancora un testo normativo, visto l’impegno del governo a trovare le relative coperture entro il mese di novembre.
Cassa integrazione – Nella bozza del dl entrato in cdm venivano destinati 330 milioni di euro al rifinanziamento della cassa in deroga, ma da piu’ parti le richieste sono ampiamente superiori a tale somma.
Cuneo fiscale – Doveva approdare nella Legge di Stabilità, attesa alla meta’ di ottobre, il taglio del costo del lavoro, invocato da Confindustria e sindacati come via per far ripartire consumi ed economia. Si e’ parlato per giorni di uno ‘scambio’ con l’aumento dell’Iva: con l’imposta al 22% sarebbe piu’ facile trovare le risorse per il taglio.
Rientro deficit – Servono 1,6 miliardi di euro per tornare dentro il 3% imposto dall’Ue, dopo che la nota di aggiornamento del Def l’ha certificato al 3,1%. Al momento la strada sembra essere quella dei tagli ai ministeri, ma tutto e’ ancora da decidere.
Privatizzazioni – Entro la fine di ottobre doveva arrivare la lista dei beni da mettere sul mercato, messa a punto dal Comitato del Tesoro che si voleva rendere permanente gia’ ieri. I nomi sono sempre i soliti, da Poste Vita alle ‘diverse’ Ansaldo di Finmeccanica per citare i piu’ grossi, mentre in molti scommettono che la somma che si potrebbe incassare nell’immediato si avvicinerebbe al miliardo di euro.