”Se il generale agosto incombe e se sara’ necessario si lavorerà durante il mese di agosto perché nessun italiano sarebbe in grado di capire perchè la Camera si ferma e magari non viene convertito un decreto perché è arrivato il mese delle ferie”. Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, a margine di un incontro istituzionale a Firenze. ”Non c’è stata alcuna polemica” ha aggiunto Fini.
Dieci decreti già in calendario ed altri tre in arrivo da votare ad inizio agosto. In totale i provvedimenti del governo che quest’estate impegneranno i deputati sono ben 13. Una vera e propria overdose. Che mette a rischio le ferie dei parlamentari ed “intasa”, come afferma Fabrizio Cicchitto, il lavoro a Montecitorio. E non c’é modo per i deputati di tirarsi indietro: i decreti, infatti, rischiano di scadere a breve; la Camera dovrà perciò fare in fretta. Si tratta di una situazione mai verificatasi (“né con il governo Berlusconi, né con quello Prodi”, tuona ancora Cicchitto) che spinge anche il presidente della Camera ad intervenire nel corso di una lunga riunione dei capigruppo sul calendario estivo delle attività a Montecitorio. Fini garantisce che , “dato l’alto numero di decreti in scadenza, i lavori potranno continuare anche ad agosto” e, se necessario, “anche lunedì e venerdì, ed in notturna”. Insomma, assicura un forte impegno dei deputati. Quella uscita dalla capigruppo vuole anche essere una risposta indiretta alle polemiche nate dopo la “battuta” scappata a Cicchitto secondo cui il governo farebbe bene a trovarsi un’altra maggioranza se “pensa di farci lavorare il 13 e 14 agosto”.
Parole che rimbalzano sul web e danno la stura all’indignazione degli internauti: “Vadano a lavorare”, “Ma con quello che guadagnano si permettono anche di fare storie”, sono alcuni dei commenti più ‘quotati’ sui siti. Prova a stemperare il caso anche il ministro Piero Giarda, che della “battuta” di Cicchitto era il destinatario: “Nessun intento polemico – sottolinea – né mio né di Cicchitto. Conoscendoci da tanti anni, quando parliamo a volte lo facciamo in termini scherzosi”. In ogni caso, la grande quantità di decreti del governo ingolfa la macchina della Camera. Lo stesso Fini ricorda “al presidente del Consiglio per le vie brevi la necessità di riflettere sul numero di decreti in scadenza”. Tredici provvedimenti in un mese sono molti. Un numero “inusitato che intasa la Camera” – attacca Cicchitto – ed impedisce ai partiti di presentare i loro disegni di legge “come quello sulle intercettazioni, rendendo il Parlamento subalterno al Governo”.
“Non c’é mai stata una concentrazione di decreti così forte per quantità e tempo”, fa eco Dario Franceschini del Pd, assicurando che “senza tutte queste polemiche sulle vacanze, i deputati staranno qui per tutto il tempo che sarà necessario”. “Altro che vacanze! Per me si può rimanere alla Camera anche a ferragosto!”, afferma Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc. Anche Pier Luigi Bersani, segretario Pd, si fa sentire: “Stiamo passando il segno – dice – Queste cose mi preoccupano perchè portano il Paese al disastro. Lavoreremo ad agosto finchè c’è da lavorare. Ma c’è un limite a tutto. Abbiamo tutti una famiglia, che ha diritto di stare due giorni con il padre o con la madre”. La polemica così si sposta nei confronti del governo. Cicchitto è il più agguerrito: “Siamo in un blocco inquietante dei lavori parlamentari che vengono dominati totalmente e unicamente dai decreti del governo – afferma – Con tutta la buona volontà nei confronti del governo, sta rovesciando il rapporto con il Parlamento: viviamo solo delle loro iniziative”. ANSA