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Fini e Bersani da Saviano: è scontro.

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Foto da Il Corriere

Il Parlamentare.it: Fonte, Il Corriere – E’ scontro all’interno della Rai. Fabio Fazio e Roberto Saviano hanno invitato al loro programma Vieni via con me il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e il leader di Futuro e Libertà, Gianfranco Fini. E subito è

esplosa la polemica. In un primo tempo il dg di Viale Mazzini, Mauro Masi, aveva cercato di bloccare la partecipazione dei due leader politici, ma si era trovato di fronte ad un muro da parte dei responsabili del programma e del capostruttura di Raitre, Mazzetti. In serata si è appreso che lo stesso Masi e il suo vice Antonio Marano hanno chiesto che per rispettare «i criteri di contraddittorio e pluralismo» un analogo invito «riteniamo debba essere esteso allo stesso livello anche al Pdl, Lega, Udc e Idv». Ovvero a Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Pier Ferdinando Casini e Italia dei Valori.

L’AFFONDO DI MASI E MARANO – Tutto comincia quando il vicedirettore generale della Rai Antonio Marano, sentito il direttore generale, ha inviato una nota di servizio al direttore di Raitre Paolo Ruffini evidenziando che la presenza di politici nella trasmissione non era prevista nella «Scheda Prodotto Programma». Tale partecipazione inoltre – si fa notare – risulta in contrasto sia con la direttiva del direttore generale dello scorso mese di agosto, sia con la direttiva della commissione di Vigilanza del marzo del 2003 che con quella del precedente dg, Claudio Cappon, del gennaio del 2009. Marano ha inoltre ricordato che neanche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ospite del programma lunedì scorso, avrebbe dovuto esserci.

LA REPLICA DEL CAPOSTRUTTURA – «Porteremo il presidente Fini e il segretario Bersani lunedì in trasmissione, perchè il nostro è un programma di approfondimento culturale e non un varietà, esattamente come “Che tempo che fa”. Dunque non andiamo assolutamente contro i regolamenti aziendali nè contro quelli definiti dalla commissione di Vigilanza» replica poco dopo Loris Mazzetti, capostruttura di Raitre responsabile di «Vieni via con me».

LA PRECISAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA RAI – Alla fine interveniva anche il presidente della Rai Paolo Garimberti che sottolineava come il pluralismo si garantisce per addizione e non per sottrazione. «Il pluralismo – sottolinea Garimberti – si fa aggiungendo voci e non sottraendone e anche in questo caso, forse, visto il delicato momento della vita politica, sarebbe stato opportuno aggiungerne altre subito o annunciare che ve ne sarebbero state di diverse in futuro. Ma questo non per imposizioni, norme, o vagheggiamenti di soffocanti par condicio fuori stagione, ma per accrescere ulteriormente la ricchezza del servizio pubblico».

«UNA FOLLIA» – Immediate le polemiche dopo la presa di posizione di Masi. Lo stop del dg alla partecipazione di Fini e Bersani a Vieni via con me sarebbe «una follia», ha detto il vicecapogruppo vicario di Fli alla Camera Benedetto Della Vedova. «Ma come? La settimana scorsa io ci sono stata tutta la puntata e c’era anche Vendola. Mi sembra quantomeno curioso…» ha detto Rosy Bindi scherzando sulla sua presenza nel monologo di Roberto Benigni e replicando così al no di Mauro Masi su Bersani e Fini. In un comunicato, il pd Giorgio Merlo, vicepresidente della commissione Vigilanza Rai, ha spiegato che in realtà «la presenza di politici alla trasmissione di Vieni via con me non è affatto esclusa perché la suddetta trasmissione è un programma ascrivibile come “rubrica culturale”. Che prevede, appunto, la partecipazione di esponenti politici». «Semmai – ha aggiunto Merlo -, l’unico elemento che deve caratterizzare questo genere di trasmissione è la garanzia di un effettivo pluralismo politico nella scelta degli invitati».

LA SECONDA PUNTATA – Il presidente della Camera Gianfranco Fini e il leader Pd Pierluigi Bersani, hanno accettato l’invito di Fazio e Saviano e nello «spirito» della trasmissione interverranno sui valori della destra e su quelli della sinistra. Quello che si sa fino a questo momento è che il numero uno di Fli e il segretario dei democratici dovrebbero fare un intervento in studio in linea con la “drammaturgia” del programma, essendo presenti contemporaneamente “in scena”. Sempre che il braccio di ferro in corso non si concluda con la vittoria di Masi e con la conseguente loro esclusione dal programma.

«NON DECIDE MASI» – Nel pomeriggio è arrivato anche il commento di Bersani: «Io ho ricevuto l’invito dai conduttori e dagli autori del programma. Mi rimetto a loro, non sarà certo Masi a dirmi dove io devo andare. Non ho alcuna ragione per non andarci». Anche Fini, tramite il suo staff, ha fatto sapere che prenderà parte alla trasmissione.

Redazione online

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