Risparmiare e’ soprattutto un dovere, specie in periodi di crisi generalizzata come questo, ma puo’ essere anche una virtu’ specie se portata avanti con grande scrupolo e dedizione. Ed e’ proprio questa la strada intrapresa dal Consiglio regionale della Toscana fin dal primo giorno della nuova legislatura, avviata il 26 aprile 2010, sotto la guida di Alberto Monaci. Proprio Monaci, tracciando un bilancio dell’attivita’ consiliare nel 2011, ricorda ”l’impegno al rigore e alla sobrieta”’ voluti e cercati fin dal proprio insediamento anche se assicura che non ”taglieremo a prescindere”. Nel complesso, sottolinea ancora, ”nel 2009 il Consiglio toscano ha impiegato circa 30 milioni di risorse, nel 2010 29,9, e siamo passati a 25,260 mln nel 2011 mentre nel 2012 ci siamo dati il traguardo di scendere ancora di altri 5-600 mila euro”.
L’obiettivo comunque ”non deve essere solo quello di ‘potare’ le assemblee legislative ma ridurre la macchina complessiva che sta intorno, mantenendo l’efficienza e l’efficacia. Si potrebbe governare anche con un solo assessore, ma sarebbe un bene? Ritengo di no”. In questa direzione va anche la decisione, presa la settimana scorsa in seno all’approvazione della finanziaria toscana per il 2012, di ridurre, a partire dalla prossima legislatura, il numero dei consiglieri regionali da 54 a 40 e degli assessori da 10 a 8. Questa scelta secondo Monaci ”comportera’ oltre 5 milioni di risparmio annui”. All’interno della finanziaria toscana e’ stato anche deciso di eliminare, sempre dal prossimo mandato, il vitalizio dei consiglieri regionali, con il passaggio al sistema contributivo. ”Le indennita’ dei consiglieri toscani – ha specificato il presidente dell’Assemblea – sono comunque al minimo che possiamo immaginare. Oltre c’e’ solo la ‘provocazione’ di dire: ci rimborsate le spese e noi stiamo qui in modo gratuito”.
Personalmente, ha aggiunto, ”ed e’ stata una mia scelta prendo meno del presidente della Regione e meno del mio predecessore”. Lo ‘stipendio’ di Monaci e’ comunque inferiore a molti suoi altri colleghi di altre regioni, circa 4200 euro (fonte www.parlamentiregionali.it) al netto dei rimborsi, ben lontano dagli oltre 10 mila del presidente dell’Assemblea siciliana, i 7327 di quello del Friuli V. Giulia, o gli 8250 del Lazio, e superiore solo all’Umbria, a quota 3700. Discorso simile anche per lo stipendio dei consiglieri regionali. Secondo Monaci in tutte le regioni sarebbe giusto ”applicare un contributo di solidarieta’ ai vitalizi di una certa consistenza, e che sono regolati da normative che per primo ritengo eccessivamente favorevoli”.
Un’idea avanzata alla conferenza di tutti presidenti dei consigli regionali, recentemente svolta a Firenze, in cui la Toscana ha proposto l’ipotesi di istituire un contributo di solidarieta’ per i vitalizi da 3 mila euro in su’. ”Non ci si deve barricare sul teorema dei diritti acquisiti – spiega Monaci – e non vedo perche’ non si possa chiedere solidarieta’ a che prende pensioni del genere”. Nel computo delle iniziative volte alla sobrieta’ va poi messo in conto la recente abolizione delle indennita’ per le missioni dei consiglieri. Una scelta che e’ stata solo una pura formalizzazione perche’, spiega ancora Monaci, ”di fatto avevamo deciso di non percepirla fin dall’inizio della legislatura”.