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Scudo Usa, venti di guerra fredda: Mosca minaccia missili a Kaliningrade

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USA - URSS - Torna Guerra Fredda

Il ‘reset’ russo-americano rischia di naufragare sul progetto Usa di scudo antimissile in Europa, rievocando venti di guerra fredda e lo spettro di una nuova corsa al riarmo. Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha infatti minacciato oggi in un discorso in tv una risposta in piu’ fasi se dovessero fallire i negoziati con Washington e con la Nato, pur sottolineando che ”la Russia non chiude la porta” al dialogo: missili strategici a lungo raggio piu’ sofisticati, missili balistici a corto raggio ai confini meridionali ed occidentali del Paese, tra cui gli Iskander nell’enclave di Kaliningrad in Europa, e l’uscita dal nuovo Start, il trattato russo-americano sul disarmo nucleare firmato nell’aprile 2010 da Medvedev e dal presidente Usa Obama.

Contromisure gia’ ventilate in passato ma ribadite oggi sullo sfondo di una campagna elettorale (il 4 dicembre si vota per il parlamento) dai toni nazionalisti che vede un generale calo di consenso per Putin, Medvedev e il loro partito Russia Unita. Potrebbe quindi non guastare per il tandem far leva su un antiamericanismo ancora diffuso, come dimostra anche la gaffe di una giornalista russa che, mentre conduceva il telegiornale di Ren Tv, ha alzato il dito medio dopo aver pronunciato il nome del presidente americano in un servizio sul summit dell’Apec, finendo in uno dei filmati Youtube più visti in Russia e Usa. Del resto recentemente il braccio di ferro con Washington e’ aumentato anche sulla Libia, sulla Siria e sull’Iran. La ”minaccia” di Medvedev pare fosse contenuta nel discorso alla nazione previsto proprio per oggi ma poi rinviato a dopo il voto: il monito agli Usa, pero’, e’ stato lanciato ugualmente.

Ed e’ seguito con grande tempestivita’ all’annuncio ieri che gli Usa non condivideranno piu’ le informazioni con Mosca sulle forze non nucleari in Europa. Informazioni che gli americani hanno continuato a fornire nell’ambito del trattato Cfe sulle forze convenzionali nel Vecchio Continente, nonostante l’uscita della Russia nel 2007. Ora Mosca minaccia, come ultima ratio, anche l’uscita dallo Start, il maggior successo di politica estera di Obama, che rischierebbe cosi’ un brutto colpo nella sua nuova corsa alla Casa Bianca. Dopo aver ottenuto dal nuovo presidente Usa una revisione del progetto di scudo antimissile in Europa, il Cremlino non e’ tuttavia riuscito a strappare un coinvolgimento diretto ne’ garanzie scritte che il sistema non e’ diretto contro la Russia. Mosca ha proposto anche un nuovo trattato sulla sicurezza europea ma finora si e’ sentita ignorata su tutti i fronti, mentre Washington procede a tappe nel suo progetto e ha gia’ incassato l’adesione di Romania, Turchia, Polonia e Spagna. Anche oggi la Casa Bianca ha ribadito che lo scudo non e’ contro la Russia e che non verra’ modificato. Il progetto, concepito contro minacce missilistiche di Paesi come l’Iran, dovrebbe diventare operativo nel 2020. Finora non e’ stato installato nulla di irreversibile, ma la risposta russa scatterebbe appena raggiunto ”il punto di non ritorno”. ”C’e’ ancora tempo per giungere alla comprensione reciproca”, ha ricordato Medvedev, che vuole lasciare una porta aperta. Ma anche l’America deve fare i conti con una lunga campagna elettorale. E con una maggioranza parlamentare gia’ repubblicana, tradizionalmente antirussa.

 

Nella storia della capitale della Russia, momento fondamentale fu il periodo definito della Guerra Fredda. Per Guerra Fredda si intende la contrapposizione tra i due blocchi internazionali, gli Stati Uniti d’America e l’Unione Sovietica dopo la fine della seconda guerra mondiale. Si definisce per l’appunto “fredda” proprio perché quello che accadde, può essere definito come “tensione” che non sboccò mai in un vero e proprio conflitto armato diretto.

Ci furono moltissimi motivi, al di là di quelli puramente politici, per i quali la Guerra Fredda andò pian piano ad inasprirsi: primo tra tutti quello della supremazia tecnologica. L’invenzione della Bomba H e il progresso in campo spaziale furono questioni decisive: gli arsenali nucleari delle due potenze vennero costantemente ingranditi fino a che, grazie a degli accordi denominati START, si arrivò al de-armamento progressivo.

Ovviamente tutto si gestiva in base diplomatica e le due potenze non osavano rischiare più del necessario per evitare l’esplosione di una “guerra calda”.

Dunque se nulla si contrapponeva a livello militare ci doveva essere a questo punto un altro tipo di scontro: in realtà le azioni di disturbo venivano direttamente dalle ideologie politiche, soprattutto quelle economiche, ma anche filosofiche, sociali e culturali! Ci furono delle vere e proprie guerre di propaganda tra Washington e Mosca. In realtà Mosca criticava gli USA in quanto convinti promotori del capitalismo borghese e dell’avido imperialismo che ovviamente non badava ai bisogni dei lavoratori, mentre al contrario lo Stato Federale di Reagan finiva per chiamare l’Unione Sovietica “l’impero del male” come se fosse un’incarnazione di un nuovo totalitarismo, una vera e propria dittatura comunista!

 

 

 

Con questo clima teso fino all’estremo la storia andò avanti, la guerra fredda si protrasse fino agli anni novanta e solamente in oriente, con la Guerra di Corea e la Guerra del Vietnam, l’inimicizia tra i due paesi si fece concreta. In realtà tra USA e URSS c’era un costante dibattito diplomatico, le relazioni non vennero mai distrutte e anzi andando avanti negli anni si fecero sempre più strette. Nel 30 agosto del 1963 per l’appunto entrava in funzione “la linea rossa”, cioè il primo collegamento telefonico tra le due capitali Mosca e Washington. Nell’ambito europeo il punto caldo del conflitto si posizionò sulla Germania, prontamente divisa tra Est (URSS) e Ovest (Alleati: Francia, Regno Unito e Stati Uniti), attraverso il famigerato Muro di Berlino.

 

 

 

Nonostante oggi il periodo della Guerra Fredda sia stato superato senza alcun concreto problema, si è ancora di fronte ad una spietata competizione tra le due potenze mondiali, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie spaziali e militari. Nel 2006 infatti i rapporti si sono incrinati a causa dello scudo spaziale lanciato dagli Stati Uniti e successivamente a causa dell’annuncio da parte dei russi dal Trattato sulla Riduzione/Controllo delle Armi Convenzionali in Europa.

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