La nostra proposta e’ un patto di governo tra progressisti e moderati per una legislatura di ricostruzione e per sostenere la riscossa dell’Italia”. E’ la ‘sfida’ che Pier Luigi Bersani rivolge da Piazza S. Giovanni ai partiti del centrosinistra per un’alleanza di governo.
”Serve unita’ per la ricostruzione – aggiunge – e’ una sfida per tutti, ma tutti devono accettarla guardando il dramma del Paese. Il centrosinistra e’ alla prova della sua credibilita”’.
Intanto, Piazza San Giovanni indossa il tricolore e spazza via il ricordo dell”assediò dei black bloc del 15 ottobre scorso, dei sampietrini lanciati in aria, estintori ‘volanti’ o camionette in fiamme. Oggi una distesa di bandiere tricolori e palloncini portati dai militanti del Partito democratico per dire ancora una volta ‘Basta Berlusconi!’. E piazza san Giovanni è tornata la storica piazza delle proteste. Sono arrivati in migliaia, questa mattina presto nella capitale, per partecipare al sit-in: in treno, in pullman o in auto. Unica destinazione, piazza San Giovanni che è stata riempita da giovani, famiglie, bambini ed anziani, tutti convinti che il Pd “possa riuscire a dare una svolta a questo Paese”.
C’é anche stato un mini-corteo, sempre di militanti Pd, per protestare contro Alemanno e la sua ordinanza anti-corteo in centro. Verso le tre del pomeriggio San Giovanni era un unico ‘manto tricolore’. E sono stati proprio i colori della bandiera italiana a dominare oggi nella capitale: dal palco con pannelli e luci verdi, rosse e bianche alle migliaia di bandiere sventolate. E quando un gruppetto si è presentato con bandiere gialle con la scritta ‘Moderati per il centrosinistra’ diversi manifestanti li hanno contestati, invitandoli ad andare via. I ‘piddini’ si sentono ‘uniti’ oggi ed ogni tentativo di minare questa sensazione viene subito contrastato: come l’arrivo in piazza del sindaco di Firenze Matteo Renzi, il ‘rottamatore’, che viene accolto da qualche fischio e da frasi come ‘Di’ qualcosa di sinistrà o ‘Sei un comunista di destra! Vai ad Arcore!’. “Siamo qui perché l’Italia cambi – ha detto una ragazza di Prato – e con noi del Pd ci riuscirà. La questione Bersani-Renzi non ci interessa. Il problema è questo governo che ci sta massacrando”.
Della stessa opinione anche un signore di Cremona: “Mio padre diceva che non voleva morire democristiano. Ecco, io non vorrei morire berlusconiano. Dobbiamo uscire dalla crisi e Berlusconi ha avuto il suo tempo. Ora devono andare tutti a casa”. ‘Berlusconi dimettiti!’, ‘Silvio vai via!’ sono stati gli slogan più gettonati. Poi all’improvviso sui megaschermi viene proiettato il video di Berlusconi in cui, dal G20 a Cannes, commenta la crisi economica italiana. Un coro di fischi si alza dalla piazza che invece si scalda quando sul palco sale Pier Luigi Bersani. Tra le migliaia di bandiere dell’Italia è difficile scorgere striscioni: c’é ne è uno in cui campeggia la scritta ‘Al ristorante vado, ma per lavare i piatti’. Ed è lo stesso segretario del Pd, al termine del suo intervento dal palco, a dare parole al sentimento che oggi sembra aver unito piazza san Giovanni: “oggi è stata una splendida festa, una piazza incredibile, mai vista. Una piazza meravigliosa e pacifica. Mi godo questa giornata meravigliosa, questa forza enorme”.