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Giuseppe Cirò, “Italia a 5 Stelle”. A Cosenza il “civismo” ha fatto il proprio dovere

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Giuseppe Cirò - foto: Mario Magnelli
Giuseppe Cirò – foto: Mario Magnelli

Dalla Comunità politica del Movimento cattolico NOI giungono le prime analisi del dopo voto, atteso il fatto che, quelle del prima, si sono rivelate essere vere e proprie profezie, attesa la naturale e autentica vocazione al civismo. Il Movimento NOI è nazionale ma ha scelto di dedicarsi in maniera speciale alla Città di Cosenza e alla Calabria, in questa prima fase, determinante per contribuire concretamente ad estirpare la “malapianta”, come la definisce il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri, che contamina la vita politica, come dimostrano i processi di Reggio Calabria ove, per la prima volta nella storia della Repubblica, si parla di associazionismo segreto.

COSENZA – UNA BRAVA RAGAZZA SUPERA AVVERSARI NAVIGATI
Intanto – afferma Giuseppe Cirò –  sono felice che sia passata la più brutta campagna elettorale di sempre. I partiti pieni di debiti, non hanno fatto comizi, manifesti, spot, ma solo diffusione social. Ma mi soffermerò sul risultato locale (Cosenza, ndr.). Quello che è successo ieri, 4 marzo 2018, rimarrà ancora una volta negli annali della politica e nella mente dei cittadini come un indelebile ricordo. Per la seconda volta a Cosenza dove governa il centro destra, vince il movimento cinque stelle. Questa volta è più ampio il successo, il collegio uninominale viene vinto da una “brava ragazza” rispetto agli avversari “navigati”.
Una vittoria schiacciante anche al Senato. Praticamente un elettore su due ha votato il Movimento. Solo adesso abbiamo la certezza, anche se il sospetto era già forte prima, che i vari incontri, convegni, pieni di gente dei Partiti di serie A, dei politici di professione, erano mosse dall’effetto che tutti ricorderemo come le “vacche di Fanfani”. Una strategia anni 80. La sconfitta però questa volta non è determinata da una cattiva strategia, di quella parleremo più avanti.

LO SCHIFO PER I PARTITI TRADIZIONALI
Perdere per i partiti tradizionali è stato più facile del solito, la gente ha smesso di evitarli, adesso li schifa. Quando il voto è libero, è un voto di opinione puro, quando non è legato dal vicino di casa che si presenta alla regione, oppure all’amico che ti chiede il voto per il figlio che si presenta al Comune, quando la gente sceglie, schifa i partiti perché ne ha le tasche piene e a giusta ragione. Tutti insieme hanno fatto una legge elettorale contro i 5stelle e l’hanno pagata cara. La gente l’ha capito! I partiti non hanno fatto niente di buono, solo una legge elettorale così complessa pur di punire chi alla fine ha vinto, complimenti.

PARTITI PUNITI DA CAMPAGNE DENIGRATORIE CHE HANNO OFFESO I CITTADINI
In Calabria poi, al di là delle candidature su cui ci si potrebbe scrivere un altro articolo, la campagna denigratoria non ha pagato. Partiti pieni di carcerati e inquisiti che parlavano male dei 5stelle e odiatori di professione scatenati contro i Cittadini che, a giusta ragione, sui social, si chiedono perchè le cose non vanno. Profili che parlavano di “rivoluzione” facevano la campagna elettorale a gente trapassata! La corsa alle promesse, poi, era diventata ridicola. A Cosenza non sono servite a molto neanche le inaugurazioni elettorali, anche le aiuole erano diventate concime utile alla campagna. E neanche le truppe cammellate o “vacche di fanfani” addestrate a gridare “ bravo, si, con questa inaugurazione spacchiamo”, hanno sortito l’effetto desiderato.
In una sola parola i Cittadini hanno detto “BASTA”.
 Eppure, nel centro destra, erano confluite tutte le grandi famiglie, Gentile, Morrone, Occhiuto, ma neanche questo è servito a molto. Permettetemi una provocazione: adesso i 5stelle hanno una Ferrari in mano e devono guidarla bene. Magari imboccando l’autostrada verso Catanzaro. Lungo la strada, troveranno altre auto da corsa, mai viste prima, e sarà davvero cambiamento.

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