Di Sergio Nucci
Alcune considerazioni a margine delle recenti vicende legate alla dichiarazione di pignorabilità della indennità del Sindaco (Mario Occhiuto, ndr.) per debiti accumulati verso Equitalia ed altri soggetti. Si impongono, a mio parere, in tutta la loro rilevanza politica ed istituzionale.
Dunque, che un imprenditore, professionista di successo, accumuli debiti per tributi non onorati, lascia francamente perplessi. Non siamo giudici di nessuno, ma dover constatare che chi si è candidato a guidare una comunità abbia accumulato debiti per milioni di euro induce ad escludere di essere a cospetto di persona nei confronti della quale riporre fiducia per la felice gestione della cosa pubblica. Non serve evocare la crisi, che in Calabria mi pare vi sia da sempre: qui siamo dinanzi a chi non ha versato il dovuto a creditori e alla collettività: personalmente lo considero grave soprattutto nei confronti di quanti, con sacrificio, hanno ridotto le proprie pretese per rispettare i doveri che l’essere parte di una comunità impone.
SERGIO NUCCI AL SINDACO MARIO OCCHIUTO: LE NOSTRE DOMANDE SONO SENZA RISPOSTE
Oh, per inciso, nei nostri confronti non vale l’accusa di aver fatto la cresta; non abbiamo mai goduto di contributi di sorta. La tecnica di sviare così l’attenzione dal merito del problema con noi non funziona. Non funziona per niente. Le domande che abbiamo posto non hanno avuto risposta. Le ripetiamo, con qualche specificazione, caso mai qualcuno non le avesse intese. Le somme dovute a titolo di indennità al Sindaco sono state accantonate? Da quando? È stata accantonata l’intera indennità o una sua parte? A quanto ammontano le somme? Su quale capitolo di bilancio compare la voce? L’Amministrazione pensa di proporre appello avverso la sentenza oppure no? Chi deciderà? Per le indennità eventualmente già integralmente corrisposte sono state avviate le procedure di recupero?
Auguriamo di tutto cuore a Mario Occhiuto di risolvere i suoi problemi con Equitalia e gli altri suoi creditori, ma ci pare doveroso tentare di impedire che si possa strumentalizzare la funzione pubblica per fini privati. Considerazione in parte scontata, sulla quale appare però opportuno invitare a riflettere quanti non si rendono conto della gravità della situazione di incompatibilità denunciata. Il Comune è la casa di tutti.
Sergio Nucci “Buongiorno Cosenza”