Cosenza, 19 febbraio 2018 – Occhiuto non gradisce affrontare argomenti scomodi che l’opposizione di Governo a Palazzo dei Bruzi, nella sua azione amministrativa, fa conoscere ai cosentini. Forse perché era abituato, nella passata legislatura, a non avere nemmeno un’opposizione all’interno del Comune con cui oggi invece è costretto a confrontarsi.
Nella nota di qualche giorno fa Occhiuto parlava di “un’aggressione continua nei confronti della mia amministrazione”. Il sindaco ha una strana concezione della democrazia. Noi invece abbiamo un dovere verso i cittadini: controllare, informare, formulare proposte.
Del resto Occhiuto ha realizzato parti decisive del nostro programma. Non siamo tra coloro i quali, con disinvoltura in campagna elettorale alle ultime elezioni comunali, hanno chiesto i voti contro la realizzazione della Metrotranvia e oggi hanno fatto tutto il contrario.
La verità è che troppo spesso non si rispettano le regole e le procedure a Palazzo dei Bruzi seguono un iter poco trasparente come testimoniano le inchieste giudiziarie in corso. Il sindaco Mario Occhiuto lo sa bene. E non siamo solo noi ad affermarlo. Gli atti, le indagini, le carte valgono molto più di mille parole.
Avremmo potuto strumentalizzare alcune vicende giudiziarie gravi ma non l’abbiamo fatto. Potevamo seguire quella strada, ricordando ad esempio la condanna in primo grado che coinvolge alcuni esponenti della giunta comunale. Siamo garantisti e in particolare lo siamo nei confronti dei nostri avversari politici: ci auguriamo che in Appello possano dimostrare la loro estraneità ai fatti. Con la conferma della sentenza di primo grado scatterebbe la loro immediata sospensione dall’incarico di assessori.
È un dovere chiedere il rispetto della legalità, della trasparenza degli atti amministrativi che, come è noto a tutti, a Palazzo dei Bruzi subiscono violazioni senza troppi scrupoli. E lo facciamo per scongiurare il peggio, non perché – come dice Occhiuto – vogliamo usare la denuncia come ossessiva intimidazione. Sono affermazioni gravi, soprattutto se dette da un amministratore. È grave infatti che un amministratore pubblico possa coltivare la cultura dell’omertà e non si interroghi sul fatto che sono in corso diverse indagini che coinvolgono suoi ex stretti collaboratori e dirigenti di Palazzo dei Bruzi in merito, ad esempio, agli appalti spezzatino.
Il vittimismo di maniera del sindaco Occhiuto non può nascondere i problemi reali di Cosenza. Perché esiste anche una parte della città che si trova a dover fare i conti con la carenza di acqua, con il degrado, l’incuria, l’abbandono. O semplicemente vuole capire cosa sta accadendo e come vengono gestiti i soldi del Comune.
Dieci milioni di debiti certi, maturati negli anni della gestione del sindaco Occhiuto, una sentenza del Tar dove il collegio dei giudici ritiene che ci siano sussistenti elementi per segnalare i fatti alla Procura presso la Corte dei Conti ai fini dell’eventuale accertamento di responsabilità erariale. Sono i dati, le carte che parlano. E non possiamo far finta di nulla. Ecco perché l’opposizione ha chiesto una Commissione d’inchiesta e una relazione dettagliata al Collegio dei Revisori dei Conti.
E non è finita qui. Così come avevamo previsto emergono altri decreti ingiuntivi, tutti nati nel corso delle legislature del sindaco Occhiuto. Oggi è il turno di Ecologia Oggi Spa che, lo scorso mese di gennaio 2018, ha chiesto al Tribunale di Cosenza di ingiungere al Comune la somma di 9.208.324,29 euro oltre a spese e interessi. Si aggrava così il rischio che le finanze comunali, per la gestione allegra da parte dell’assessorato al Bilancio, possano portare Palazzo dei Bruzi al dissesto finanziario. Le chiacchiere dell’assessore competente stanno a zero. Occorre immediatamente invertire la rotta per evitare ulteriori sacrifici economici ai cosentini.
È un diritto di tutti i cittadini essere informati sulla situazione attuale delle casse comunali. Abbiamo l’impressione che il sindaco di Cosenza, in alcuni momenti, viva in un mondo tutto suo che contrasta con la realtà quotidiana. È vero, il centro storico di Cosenza è stato abbandonato per un lungo periodo, ma anche in questi ultimi sette anni si è continuato su questa strada. Ma Occhiuto ha una colpa grave sul centro storico di Cosenza che deriva dal fatto che nel Psc ha previsto poco più di 620 abitanti nei prossimi vent’anni: questo vuol dire la morte del centro storico. I nemici di Cosenza sono coloro i quali avendo e continuando ad avere responsabilità amministrativa, in questi anni non sono riusciti ad arrestare il declino e la perdita di abitanti della nostra città. Questi sono dati incontestabili.
Carlo Guccione
Coordinatore della Coalizione La Grande Cosenza