La Corea del Sud sospenderà il dispiegamento del controverso sistema antimissilistico statunitense finché la valutazione d’impatto ambientale ordinata la scorsa settimana dal presidente Moon Jae-in sarà completata. L’ha ufficializzato oggi l’ufficio del capo dello stato.
Seoul ha concordato lo scorso anno, quando al potere c’era la presidente Park Geun-hye ormai destituita, il dispiegamento di un sistema antimissilistico – il Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) – americano. Una parte è stata già collocata in un ex campo di golf a Seongju, nel sud, nonostante le dure proteste dei residenti.
La presidenza ha spiegato oggi che “non c’è bisogno di ritirare” i due lanciamissili già collocati a Seongju, tuttavia “il dispiegamento addizionale dovrà essere effettuato solo dopo che la valutazione d’impatto ambientale è conclusa”. D’altronde, ha aggiunto la presidenza, “non vediamo un’urgenza tale da bypassare l’intero processo di valutazione dell’impatto ambientale”.
Con l’arrivo al vertice del progressista Moon, che durante la campagna elettorale è stato abbastanza ambiguo sul THAAD, è stata effettuata una revisione della valutazione d’impatto ambientale e alcuni alti esponenti del ministero della Difesa sono stati accusati di aver truccato le carte.
Il THAAD, formalmente motivato con la minaccia nordcoreana, è stato giudicato dalla Russia e soprattutto dalla Cina come una minaccia all’equilibrio strategico in Asia orientale. Anche oggi la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying ha ribadito: “La posizione della Cina è chiarissima. Non importa cosa accada, noi siamo fermamente contrari al dispiegamento del sistema THAAD da parte della Repubblica di Corea”.
(Fonte Afp) Mos MAZ